E' un giardino futile e sonnecchiante che non esprime al meglio l'intarsio della maglia poetica a cui era aduso adornare le piccole strade latricate, un tempo fatte di polvere sottilele di calici scroscianti di vini speziati, di balconi adornati di gerani e di rose selvatiche che avvinghiavano le sue alte mura...Oggi, tra l'immoralità degli elementi dispettosi, scorgo dalla coltre nube di nebbia solo l'innalzarzi di un gigante assopito che attanaglia le scogliere del mio mare e che, come grosse pannocchie mai maturate ad un sole tardivo, ripiombano sulla terra stanca con la forza di meteoriti...
Ma questa è un'altra storia....
Taliesin, il Bardo
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
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