Clio scese dall'auto e corse subito verso la chiesa, impaziente di vedere la Cappella del Fiore.
“Lei...” disse all'improvviso qualcuno “... lei, dove sta andando? Non sa che questa zona è vietata al pubblico?” Era una donna.
“Dottoressa Solder...” avvicinandosi Masan, con accanto sempre il suo fedele Flender “... le presento la dottoressa Clio Lester, dell'Università Cattolica di Capomazda.” Indicando la ragazza.
“Ah, mi perdoni.” Sorridendo la dottoressa Solder. “Vedendola arrivare da sola, senza il professor Masan, ho pensato fosse una curiosa. Come può ben immaginare, molte persone cercano di avvicinarsi al centro scavi. Sono lieta di averla qui.” Stringendole la mano.
“La dottoressa Lester” fece Masan “è impaziente di vedere la chiesa.”
“Allora a lei l'onore, professore.” Annuendo Solder. “Io devo sistemare alcune cose. Vi raggiungerò tra qualche minuto.” E si allontanò.
Masan allora condusse Clio nella chiesa.
La struttura, come aveva spiegato Masan, si presentava in uno stile caratteristico, ancora ben conservata al suo interno e con ampie porzioni di affreschi intatti che permettevano, se bene per lunghe linee, di farsi un'idea dell'aspetto originario della chiesa.
“Questo stile” spiegò alla ragazza “come può vedere è molto raro nel ducato, mentre invece diffusissimo a Nord, soprattutto a Sygma.”
La grande aula quadrangolare definiva e racchiudeva il corpo principale dell'edificio sacro, con nicchie che si aprivano sui lati, nelle quali appariva ciò che restava dell'antica decorazione parietale.
Sulla destra vi erano affreschi che descrivevano la vita di Santa Caterina e in particolar modo richiamava l'attenzione una nicchia con un piccolo altare.
“Questa nicchia” indicandola Masan “probabilmente conteneva qualcosa legato a Santa Caterina. Forse una reliquia, chissà. Per ricostruire l'interno della chiesa” continuò “ci siamo basati sulla grande chiesa di Sygma, visto che questa ne richiama la forma e l'ubicazione. In particolare, dove qui abbiamo la nicchia della Santa, nella stessa posizione a Sygma vi è una nicchia che ospita varie reliquie di Santa Caterina, tra cui la sua testa. Insomma, chiunque sia stato il committente, ha voluto riprodurre in tutto e per tutto la chiesa di Sygma in questo luogo. L'unica differenza” aggiunse “con la chiesa di Sygma è quel nartece che si apre nell'abside. Attraverso esso si arriva alla Cappella del Fiore. Unica parte di questa chiesa a non essere presente in quella di Sygma.” E condusse Clio attraverso il nartece, ritrovandosi poi entrambi nella cappella.
Si trattava di un'aula mono absidale, con copertura a volta, sorretta da quattro semi colonne che si aprivano nella muratura.
La volta presentava raffigurazioni simboliche, come frutti, viti, pesci e colombe.
Al centro della volta vi era l'Agnello di Dio sotto una conchiglia d'oro, adagiato su un fascio di Croci d'oro.
Subito sotto la volta vi era una fascia decorativa, con scene tratte dalle Sacre Scritture.
Apparivano Abramo e Sara, Giacobbe e Rachele, Davide e Betsabea.
Nell'abside dominava invece l'immagine del Cristo Cosmocratore.
Mentre a terra, davanti all'altare, una lastra nel pavimento mostrava un Fiore stilizzato ripetuto quattro volte, che racchiudeva una Croce Greca.
Il Fiore era essenziale al punto da apparire irriconoscibile.
“Questa cappella” mormorò Masan “è il vero mistero della chiesa. Credo che tutto qui sia simbolico e nasconda un suo linguaggio... un linguaggio ora come ora indecifrabile, impenetrabile...”