Disattivato
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Sorrisi, guardando fuori dal finestrino.
"Non ho sorriso?" dissi, fingendomi sorpresa "..mi scusi, non me ne sono accorta.. beh, doveva essere particolare quella ragazza.. già mi immaginavo un'eroina romantica e sdolcinata.." risi "..E comunque la spilla è carina, come vede si intona anche alla mia maglietta..". E feci l'occhiolino a Masan.
"Per te..".
Una voce familiare, alle mie spalle, mi fece sobbalzare e per poco non rovesciai la birra che tenevo in mano.
Mi voltai.
"Per la miseria, mi hai fatto prendere un accidenti.." dissi sorridendo al ragazzo che mi stava di fronte.
Poi, il mio sguardo si abbassò sulla mano aperta con un pacchettino, fatto alla buona, in bella vista.
"E quello cos'è?" dissi, con lo sguardo accigliato.
"Aprilo, su.. è per te.. te l'ho detto.." disse lui con un sorriso.
Presi il pacchettino con mani tremanti, il cuore batteva a mille. Mi aveva fatto un regalo, pensai, l'aveva preso apposta per me, e per nessun'altra.
Mi imposi di calmarmi e di restare concentrata, farneticazioni inutili non mi sarebbero servite.
Aprii l'incarto, al suo interno trovai una spilla con raffigurata un'aquila in volo.
Trattenni il respiro.
"Ti piace?" disse lui, tutto contento.
Tentai di reprimere il luccichio nei miei occhi, perchè non lo vedesse.
"Se mi piace? E' stupenda.. solo tu potevi farmi un regalo del genere, grazie..".
Non ci ero affatto riuscita, i miei occhi brillavano come mai avevano fatto.
Di slancio, lo abbracciai.
Fu un istante solo, ma sapevo che avrei portato con me le emozioni di quel momento per molto tempo.
POtevo sentire il battito del sue cuore, il suo respiro, il fruscio dei suoi capelli.
Mi staccai immediatamente, e ripresi la birra in mano per nascondere il tremore che si era impossessato delle mie mani.
"Ordino per te?" dissi con noncuranza, guardando dall'altra parte del bancone.
"Si, grazie.. una Guinnes..." disse lui, sedendomi accanto.
Finii la mia media e ne ordinai altre due mentre appuntavo la spilla sulla spalla del giubbotto.
"Si comincia.." disse lui con un sorriso, rivolgendo lo sguardo al grande televisiore sintonizzato sulla partita di quella sera.
Sorrisi e anuii.
Le nostre birre, intanto, erano arrivate.
"Alla nostra, allora.." dissi alzando il bicchiere per brindare "..e alla vittoria..".
"A noi e alla vittoria.." rispose lui sorridendo, facendo tintinnare i due boccali.
Un brivido mi percorse la schiena, nel ripensare a quel momento e, istintivamente, portai la mano alla spalla dove, su un altro giubbotto, in un'altra vita, quell'aquilotto era stato appollaiato per lungo tempo.
Sospirai, con gli occhi chiusi, ripensando a quell'abbraccio.
Erano anni che non mi veniva in mente.
Chissà come mai.. adesso basta, smettila.. guai a te se ci pensi un minuto di più...
Trassi un profondo respiro e guardai la strada davanti a me.
Finalmente, poi, arrivammo alla chiesa.
Scesi dalla macchina e mi diressi immediatamente verso l'antica struttura.
"E' davvero molto bella.." dissi a Masan. E mi diressi direttamente verso la cappella del Fiore.
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