Ero rimasta indietro, in disparte e silenziosa... non era mia abitudine essere particolarmente silenziosa o tenere per me i miei pensieri, ma li mi sentivo quasi un'intrusa... mi era sembrato quasi di essere entrata abusivamente nella vita di quell'uomo, nella sua casa, nella storia della sua famiglia... una clandestina, lì... una persona fuori luogo...
E me ne ero rimasta in silenzio, pensando... misurando ogni gesto dell'uomo di fronte a me ed ogni sfumatura della sua voce, riflettendo su quei versi senza però aver il coraggio di intervenire...
Come intervenire, infatti, in un momento tanto personale?
Come intromettersi senza risultare inopportuni, superbi e sciocchi?
Quando, dunque, spense in fretta e si voltò verso di me, mi sorprese e mi colse alla sprovvista.
"Mi perdoni..." dissi allora, dopo qualche momento "Lei mi troverà inopportuna ed invadente. Si trova in un momento difficile, in fondo, ed io mi rendo conto di non aver alcun diritto di essere qui... mi rendo conto di essere di peso e di intralcio. Tuttavia... tuttavia, una cosa mi permetto di dirle, signor de' Taddei... non accantoni quell'enigma con leggerezza, la prego! Io mi intendo un poco di parole... in effetti, le parole sono il mio mestiere... o, per lo meno, lo erano fino a poco tempo fa, quando..." esitai, lievemente a disagio "...quando ho lasciato Sygma. E posso dirvi che l'enigma che avete appena letto è tutt'altro che il delirio di un pazzo... al contrario, è molto raffinato invece! Sembra meticolosamente studiato..."
Tacqui e lo fissai...
"Ed ora, se desidera che tolga il disturbo, non c'è bisogno che incomodi Kuon... non ho una meta, infatti... sono arrivata solo stamattina a Capomazda. E... ironia della sorte... ho assistito al funerale di suo zio e poi, per caso, ho incontrato lei..."
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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