“No, affatto...” disse Masan a Clio “... non credo che lei sia poi così complicata... anzi, penso che infondo sia una ragazza molto solare, solo tutt'altro che scontata e banale. Mi piace immaginarla sognatrice, perennemente con la testa altrove, gelosa dei suoi pensieri e delle sue emozioni. Come un'eroina di un romanzo d'appendice.” Sorrise. “Oh, ma scusi... probabilmente sto dicendo un sacco di sciocchezze. E lei è venuta fin qui per vedere quella chiesa e non certo per sentire cose del genere.” Chiamò il cameriere per il conto. “Comunque non sono Capomazdese. Sono qui solo per i miei studi e ad essere sincero non sono un profondo conoscitore dei miti di queste terre.” Guardò verso le cucine, ma il cameriere tardava a farsi vivo. “E' sempre così in questi piccoli ristoranti. Mi sa che farò prima a pagare direttamente alla cassa. Mi scusi un momento...” e andò a pagare.
“Il Santo Graal è un'altra Cosa...” all'improvviso qualcuno alle spalle di Clio “... è la Reliquia più importante della Cristianità e i Taddei sanno cosa rappresenta...” era un vecchio seduto ad un tavolo vicino “... il Fiore Azzurro invece è qualcosa di diverso... qualcosa che lei e gli altri non potete capire... solo i Taddei conoscono il suo vero significato e valore... poiché esso è l'unica loro salvezza...” fissò Clio “... stia attenta alla tela rossa delle tarantole...”
“Eccomi.” Ritornando Masan. “Tutto apposto. E sono stati molto carini, visto che mi hanno regalato questo...” e mostrò alla ragazza una spilla di vetro colorata, a forma di fiore “... pare ce ne sia uno diverso per ogni cliente... chissà, magari somiglia a quel Fiore Azzurro di cui mi parlava...” e lo mise nella mano della ragazza.