Oggi il cielo è inquieto e il vento sembra l'unica cosa capace di dargli voce.
A tratti il sibilo maestoso pare voler animare la campagna, attraversandola e rivoltandone ogni tinta e ogni screziatura.
Guardando questo travagliato panorama da qui, sembra quasi di trovarsi di fronte ad un quadro romantico, fatto di cime al vento, nubi che si rincorrono nel cielo e casupole, quasi dimenticate, sparse tra una pennellata e l'altra.
Come la pagina di un romanzo ottocentesco o la scena di un vecchio film.
A tratti il Sole poi sembra voler destare tutto ciò; ma è solo un momento nella folle contesa in cui il cielo e la terra sembrano volersi sfidare all'infinito.
Eppure anche un simile scenario può condurre con sé l'accento di qualche storia.
Magari tra l'ululato del vento, il fruscio degli alberi e l'ultimo canto degli uccelli al giorno morente.
E in questo sfondo crepuscolare e malinconico allora non resta che fermarsi ed ascoltare.
Ascoltare, chissà, qualche buona storia per poi farne racconti e sogni.
Anche se, come ripeteva mio nonno, ogni storia infondo è una buona storia e val sempre la pena di essere raccontata...
Buon pomeriggio, Camelot