Clio e Masan giunsero così a Sant'Agata di Gothia.
La città racchiudeva nel suo cuore la parte antica, con le sue costruzioni medioevali.
Chiese, palazzi, torri, bastioni, il tutto racchiuso dalle poderose mura alto medievali.
Il cielo cupo e inquieto pareva avvolgersi su di essa, abbandonando tinte spente e variegate sulle pareti rocciose su cui era adagiato il centro abitato.
“Giuliano il filosofo...” disse Masan “... un filosofo però che non seppe riconoscere il mutato senso della sua epoca, che non fu in grado di individuare la svolta epocale che aveva investito l'impero e il mondo allora civilizzato. Un uomo elevato alla soglia imperiale, ma troppo piccolo per comprendere l'evoluzione, non solo religiosa, ma anche politica, sociale ed economica che stavano vivendo l'Occidente Latino e l'Oriente Greco. E così, il povero Giuliano, imperatore e filosofo, si ritrovò solo ad essere un piccolo momento di passaggio, come tanti altri che lo avevano preceduto in passato, come Galba, Otone, Vitellio... e la sua morte, tanto misteriosa quanto paradossale, forse disegna alla perfezione l'effimero senso del suo breve regno.” Sorrise. “Perdonate la lezione gratuita e pedante. E' la storia che lo dice, non io. Anzi, a me sta pure simpatico questo imperatore, visto che a tratti mi appare come un nostalgico sognatore. E infondo lo siamo un po' tutti, no? Sognatori o nostalgici...”
L'auto entrò finalmente in città e subito Masan, come chi conosce bene il luogo, raggiunse un grosso parcheggio.
“Venga...” spegnendo l'auto “... sono in debito di un pranzo, no?” Rise. “Il ristorante di cui le parlavo non è molto distante.” Aprì la portiera e fece scendere Flender. “Vai, amico mio... fatti un bel giretto... ci ritroveremo fra poco.”
Condusse poi Clio in quel ristorante.
Era caratteristico.
“Qui troverà” dando alla ragazza uno dei menù, dopo essersi seduti ad un tavolo “piatti tradizionali e tipici. I sapori di una volta insomma. Del resto dobbiamo calarci in questa realtà per poterne comprendere ogni aspetto. Sia vecchio che nuovo. E dopo mangiato le farò vedere la chiesa. Così molte delle sue curiosità saranno soddisfatte.”
Arrivò il cameriere.
“Ci porti il meglio che avete.” Esclamò Masan. “Ci rimettiamo nelle sue mani.”
“Non resterete delusi, signori.” Versò loro del vino rosso e si allontanò.
“Brindiamo alla nostra ricerca...” fece Masan “... e al nostro sodalizio...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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