Daiz rise di gusto a quelle parole di Altea.
“Avete perfettamente ragione.” Disse. “Concordo con voi su tutto. Anche a me gente come quei Taddei mi è sempre stata antipatica.” La sua auto sfrecciava sicura per le strade di Capomazda City. “Tuttavia non per cavalleria vi ho sottratte dalle grinfie di quei detestabili poliziotti, amiche mie. E neanche per la vostra avvenenza, sebbene davvero notevole devo dire.” Fece l'occhiolino ad Altea. “Vedete, sono un investigatore privato e mi trovavo presso la dimora dei Taddei per delle mie indagini. Ma prima di giungere là, ero all'Università Cattolica. E mentre pedinavo un giornalista, ho udito i vostri discorsi.”
“State parlando del signor Dean, vero?” Chiese Jophine.
“Bingo, bellezza!” Esclamò Daiz. “E così ho sentito cose interessanti che riguardano voi due... siete studentesse e a quanto ho capito anche molto preparate. In pratiche voi siete le persone giuste. Quelle che fanno al caso mio.”
“In che senso?” Domandò Josephine.
“Io sono cresciuto nella grande scuola della strada” fece Daiz “e non posso certo vantare conoscenze storiche e archeologiche... ma sono proprio queste che occorrono, oltre all'intuito e all'abilità, per risolvere il caso di cui mi sto occupando. E sarete quindi voi a offrirmi queste conoscenze che riguardano storia e archeologia.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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