“Forse” disse quella figura a Clio “sono anche io un fantasma... proprio come i duchi di questi ritratti... e magari vittima, come loro, della maledizione... lo sa” abbozzando un leggerissimo sorriso “che secondo la leggenda la maledizione colpiva quando uno dei duchi si innamorava? Quindi è per il bene della bella fanciulla che il fantasma se ne sta qui nella penombra... un po' come il celebre Fantasma dell'Opera... o come il Conte di Montecristo, quando resta nell'ombra per non farsi riconoscere dalla sua Mercedes...”
In quel momento lo smartphone di Clio cominciò a vibrare per un sms.
“Dottoressa, sono Asevol. So che è a quel pranzo nel Palazzo dei Taddei, ma la pregherei, appena può, di passare in facoltà. C'è una questione di cui vorrei parlarle.”
Recitava il messaggio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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