Ero ancora vagamente sotto shock...
sotto shock per l’incidente, gli spari, la fuga...
e forse per questo motivo non dissi niente, restando in silenzio, vagamente confusa, durante tutto quello scambio di battute...
in silenzio... muovendo gli occhi dall’uno all’altro, quasi senza capire...
parlavano di vestiti e capelli...
un pranzo...
...un pranzo?
Dopo che ci avevano sparato a raffica, e quasi colpiti?
Dopo che avevo visto quelle macchine schiantarsi e prendere fuoco proprio davanti a me?
Chiusi appena gli occhi: solo l’idea di andare a pranzo mi dava la nausea...
Osservai l’uomo strizzarmi l’occhio e poi allontanarsi...
non aveva avuto neanche il buongusto di chiedere il mio parere, pensai.
Mi voltai, quindi, verso l’anziano maggiordomo che se ne stava ancora davanti a me, osservandomi.
“E’ sempre così arrogante e supponente, il suo capo?” chiesi, senza curarmi affatto di modulare il tono “Non ha avuto neanche la gentilezza di dirmi il suo nome, dopo avermi quasi investita... né di chiedermi se, per caso, ci fosse qualche posto dove volessi andare... ed ora, per contro, dovrei accettare un invito a pranzo... più un abito, un taglio di capelli... deve essere pazzo!”
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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