Oydo sorrise a quelle parole di Elisabeth.
“No...” disse posando il calice su un tavolino intarsiato con avorio e madreperla “... lei è stata chiamata dalla scienza. Il nostro vero unico dio. Il padrone al quale siamo fedeli. Io e lei siamo alfieri del medesimo potere. Il più luminoso, il più forte. L'unico capace di condurre alla verità e quindi alla libertà. La scienza...” sorrise “... conosce un personaggio storico chiamato Arconte Meccanico? Per la storiografia ufficiale è poco più di un mito, una leggenda. Questo perchè gli uomini non possono concepire ciò che la loro mente ed il loro spirito ignora. Invece l'Arconte Meccanico era un semidio. Invulnerabile. Senza debolezze. Capace di far tremare i Taddei ed il loro fanatismo. E quel suo grande potere, che molti credono solo una favola, è invece emerso dal buio della storia. L'archeologia ci ha ridato qualcosa di straordinario, dottoressa.” I suoi occhi erano quelli di un genio visionario.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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