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Vecchio 07-05-2013, 19.26.42   #1113
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
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Guardai l'uomo allontanarsi tra la folla.
Restai seduta ancora per un secondo, poi, mi alzai a mia volta e mi avviai verso la vicina stazione della metropolitana.
Mi coprii la testa col mio inseparabile berretto e sotto ci nascosi un paio di grosse cuffie che avevano il pregio di isolarmi dal resto del mondo.
Dopo poche fermate, riemersi in superficie, in un quartiere residenziale, fatto di alti casermoni ma con abbastanza verde perchè la vista non fosse delle peggiori.
Era tutto quello che potevo permettermi.
Ma, almeno, era una casa tutta mia.
Girai le chiavi nel portone, senza pensare a quei gesti già automatizzati, salii le scale quasi di corsa e mi ritrovai sul pianerottolo del terzo piano.
Un mesto miagolio mi salutò da dietro la porta scura, facendomi sorridere.
Ma fu qualcos altro ad attirare la mia attenzione.
Davanti alla porta c'era un grosso pacco, imballato come se provenisse da lontano.
Mi chiesi cosa fosse e chi l'avesse portato lì.
La seconda domanda fu facile da risolvere: un bilgietto del portiere mi informava di averla lasciata lì in mattinata, dopo averla ritirata dal corriere.
Un dettaglio attirò la mia attenzione, un nome, una marca.
"..Dimmi che non è quello che penso.." sussurrai in preda all'eccitazione.
Aprii la porta di casa e spinsi dentro il misterioso pacco.
"..Ma ciao.. ma ciao bel musetto.." risposi dopo che un elegante gatto nero mi aveva salutato con un sonoro miagolio.
"..Si, si.. adesso arrivo..".
Diedi da mangiare al gatto e tornai ad esaminare il mio "regalo".
Scartai piano piano.
Per poco non mi misi ad urlare. Non poteva essere vero.
C'era anche un bigliettto.
"...Oh, ma tu sei un mito.." commentai ad alta voce.
Mi ripromisi di telefonare immediatamente al mio maestro per ringraziarlo.
Certo, gli avevo scritto che avevo smesso di allenarmi perchè era difficile trovare un corso della mia specialità, ma da qui a spedirmi un sacco per allenarmi a casa, c'erano delle vie di mezzo.
"..E io dove lo metto adesso?" dissi guardandomi attorno.
Dopo pochi minuti l'avevo sistemato in un angolo tranquillo del salotto, rivoluzionando un poco la disposizione della stanza.
Guardai per un momento il computer abbandonato sulla scrivania, sapevo di avere ancora del lavoro da sbrigare.
Ma, infondo, la serata era ancora lunga.
Mandai un messaggio entusiasta al mio maestro, e uno alla mia migliore amica, dopodichè corsi a cambiarmi.
Passarono pochi minuti ed ero già pronta, pensai per un istante di mettere i guantoni, ma poi pensai che rinforzare le nocche mi avrebbe fatto solo bene.
Passai mezz'ora buona ad allenarmi, colpo dopo colpo, dimenticando problemi e tensioni, cose da fare e scadenze.
Poi, esausta ma soddisfatta, mi concessi una lunga doccia, che eliminò ogni residuo di stanchezza arretrata.
Alle 23.00 ero pronta per lavorare.
Mi misi davanti al computer, e mi alzai dalla sedia soltanto a notte inoltrata.
Il mio adorato micio, intanto, si era raggomitolato sulle mie gambe.
"..andiamo a nanna.. su.." dissi prendendolo in braccio.
Raccolsi in una cartellina tutto il materiale che avevo raccolto, dividendolo per argomento, e poi mi diressi finalmente verso la camera.
Sfinita, mi addormentai, un sonno calmo e senza sogni.
La sveglia trillò, implacabile, alle 7.00 in punto.
Mi alzai, tenendo aperti gli occhi a metà, e mi diressi in cucina controvoglia.
Feci colazione, mi preparai, e dopo poco fui in condizione di uscire.
"..Buonagiornata, tesorino mio..." dissi accarezzando affettuosamente il gatto che mi osservava con grandi occhi gialli.
Alle nove in punto ero in Università, davanti alla biblioteca di Storia Capomazdese.
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