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Vecchio 30-04-2013, 19.18.50   #1059
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard restò a guardare Talia che scappò via.
Galoppò via senza dire altro, come se la sua mente ed il suo cuore fossero ormai lontani.
Forse erano già a Sant'Agata di Gothia o a Sygma.
E allora nell'animo del cavaliere si accavallarono stati d'animo contrastanti.
Rabbia, delusione, angoscia, tristezza.
“Sei...” disse “... sei il mio schiavo, no? In questa vita lo sei... abbiamo un patto... allora obbedisci... donami l'indifferenza... o strappamela dalla mente... e se non riesci in questo, allora prenditi il mio senno...”
“Se avessi tale potere” mormorò la sua spada “allora avrei già conquistato il mondo.”
Guisgard serrò i pugni per la rabbia.
“Il ciclamino...” fece la voce “... e nel linguaggio dei fiori indica rassegnazione...”
Il cavaliere allora, grazie a quelle parole, notò il fiore che Talia aveva calpestato un attimo prima.
E un senso di oppressione lo colse.
Montò in sella al suo cavallo e si lanciò all'inseguimento della ragazza.
La vide da lontano mentre si dirigeva verso il castello.
Ma all'improvviso qualcosa spaventò il suo cavallo.
Questo si imbizzarrì e disarcionò Talia, facendole perdere i senti.
Guisgard lanciò un grido e la raggiunse.

“Non ha colto il ciclamino...” disse la donna “... ma lo ha calpestato... e questo mi è bastato per vederla...”
“Sai dunque dove si trova?” Chiese il Maestro George.
“Si...” annuì lei “... vedo... vedo un grande castello che domina da una montagna... e vedo... vedo che non è sola...”
“Chi c'è con lei?”
“Un cavaliere...”
“Deve essere quel dannato Guisgard...”
“Ma...” mormorò la donna “... sento... sento...”
“Cosa?”
“Sento... una forza incredibile... vedo... un... un... frate...” e lanciò un grido.
“Cosa è successo?” Domandò George.
“Mi ha vista...” rispose lei “... il frate mi ha vista... com'è possibile, Maestro?”
“E' lui...” fece il Maestro “... la Vergine Gigliata e il cavaliere sono dal Frate...” fissò di nuovo la donna “... sei capace di ricordare quel castello?”
“Si, Maestro...”
“Allora lo descriverai...” con occhi cupi George “... e così troveremo la nostra principessa...”

Talia si svegliò di colpo dopo quel sogno inquietante.
Era in una stanza avvolta dalla penombra.
Accanto a lei vi era una figura.
“Come vi sentite?” Le chiese Frate Nicola.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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