Così, senza aggiungere altro, Altea lasciò quel luogo e col suo cavallo si mise in marcia verso il Monte dell'Arcangelo.
Attraversò così quella vallata verdeggiante, fatta di profumi e colori aspri, impenetrabili, frutto di quelle terre in parte ancore selvagge.
Ma piano piano la luce primaverile cominciò ad invadere quel mondo figlio di un lungo e gotico Inverno, schiarendone così, con i suoi riflessi ed i suoi bagliori, i tratti e le fattezze.
Dopo un'ora di cammino, giunse presso un bivio.
A dividere in due la strada vi erano alcuni alberi.
E sul più alto di quelli erano appesi degli scudi.
Ad un tratto apparve un uomo.
Era tozzo, vestito di pelli, dall'aspetto selvaggio e sgraziato.
Fissò Altea e spuntò poi in terra.
All'improvviso si udì un latrato.
Un molosso allora, uscendo dalla vegetazione, raggiunse il villano.
Fissava Altea e ringhiava.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|