Tutti guardarono verso la foresta.
Mamyon per un istante guardò Clio, per poi tornare a fissare quel sentiero che emergeva dalla vegetazione.
Allora dalla boscaglia emersero dei cavalieri a cavallo.
Sulla gente che festeggiava calò un cupo silenzio.
“Presto...” disse il padre della sposa ad alcune donne “... nascondetela...”
E quelle nascosero la sposa.
“Cosa accade?” Chiese lo sposo.
“Sta zitto, per l'amor del Cielo!” Intimò il suocero a Facchin. “Sta zitto!”
Intanto i cavalieri arrivarono.
“Che bella festa...” fece colui che sembrava essere il loro signore “... perchè non sono stato invitato?”
Nessuno rispose.
“Dov'è la sposa?” Domandò il signorotto.
Ancora silenzio.
“Voglio augurarle il meglio!”
E i suoi uomini cominciarono a ridere.
“Allora, la sposa?”
“Milord...” avvicinandosi a lui il padre della sposa “... mi permetto di rammentarvi che un editto ducale, imposto dal vescovo, ha soppresso il diritto della prima notte...”
“Zitto, cane!” Colpendolo col frustino il signorotto. “Portatemi la sposa! Subito!”
L'uomo portò una mano sul taglio che quel frustino aveva lasciato sul suo volto.
Si voltò allora verso le donne che avevano condotto nel mulino la giovane, facendo loro cenno di chiamarla.
Poco dopo la sposa apparve fra loro.
“Facchin, vedo che hai gusto in fatto di donne!” Esclamò il signorotto, che nel frattempo si era seduto ad uno dei tavoli per mangiare. “Vieni avanti, non aver paura!” Rivolgendosi poi alla ragazza.
Intanto i suoi cavalieri, che avevano imitato il loro padrone prendendo posto ai vari tavoli, cominciarono a far battute oscene fra loro.
“Cosa sta succedendo?” Chiese Densesu sottovoce a Mamyon.
“Una vigliaccata...” rispose questi sempre a bassa voce.
Intanto la giovane sposa aveva raggiunto il signorotto.
“Si, davvero un bel bocconcino...” guardandola con lussuria il signorotto “... Facchin...” parlando poi allo sposo “... sei un uomo fortunato, sai? Perchè ora il tuo signore darà il suo assenso e la sua benedizione alle tue nozze...” fissò la giovane ed un ghigno apparve sul suo volto.
La prese allora per un braccio e la trascinò con sé verso il mulino.
Facchin, davanti a quella scena, tentò di correre da sua moglie, ma i cavalieri del signorotto lo bloccarono.
“Il primo che causerà noie” rivolgendosi uno dei cavalieri ai presenti “si ritroverà senza un braccio! Intesi, villani?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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