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Vecchio 18-04-2013, 19.10.16   #948
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Abecedarius riprese allora il racconto...

Il giorno dopo, Ardena si preparò per recarsi al centro della città.
“Quando sarete lì per acquistare abiti da lavoro” disse Pars “passate dal vecchio Leon a ritirare alcune cose che ha messo da parte per me. E mi raccomando, evitate provocazioni.”
“Certo.” Annuì il cavaliere. “Cosa vuoi che ti porti dall'emporio, Marcus?”
“La marmellata!” Rispose il piccolo.
“Macchè marmellata.” Replicò la madre. “Non lo viziate.”
Ardena allora lasciò la bottega e raggiunse l'emporio.
Questo fungeva anche da taverna per i passanti.
Qui il cavaliere acquistò abiti e ritirò la merce per Pars.
“Dite...” rivolto al taverniere “... avete marmellate?”
“Si, andate di là.” Indicò il taverniere.
Al bancone vi erano però alcuni individui che si erano ritrovati per bere.
Ed appartenevano tutti all'Aquila.
“Ehi, avete sentito?” Uno di loro agli altri, appena Ardena entrò. “Si sente una forte puzza di bifolco!”
Gli altri risero.
“Si, la sento anche io, Claus.” Un altro di quelli a colui che aveva parlato.
“Prego.” L'uomo al bancone.
“Vorrei della marmellata.” Fece Ardena.
E tutti quelli che bevevano cominciarono a ridere forte.
“Lo cacci tu, o devo pensarci io e farlo a calci?” rivolgendosi Claus all'uomo del bancone.
“Parlate con me?” Voltandosi Ardena.
“Si, proprio con te.” Fissandolo Claus. “Vedi altri bifolchi qui?”
Ardena lo fissò senza dire nulla.
“Dì, dove sei alloggiato, bifolco?”
“Sto alla bottega di Pars, se ti interessa.”
“Si, mi interessa e parecchio.” Ridendo Claus. “Allora, come la vuoi la tua marmellata? Alle fragole, alla pesca o ai mirtilli, bifolco?”
“Ecco la vostra marmellata.” Fece l'uomo del bancone.
“Vai a mangiare fuori la tua porcheria, bifolco.” Con disprezzo Claus. “E questo voglio offrirtelo io.” Buttandogli addosso un bicchiere di vino. “Così odorerai come un vero uomo.”
Ardena prese la marmellata e la strinse fra le mani.
Restò a fissare per un lungo istante Claus, per poi uscire, tra le risate di tutti.
Verso sera, nella bottega di Pars, si riunirono gli altri contradaioli.
“Alcuni di noi vogliono andar via, Pars.” Disse uno di loro.
“Perchè mai?” Stupito Pars.
“Perchè siamo stanchi delle loro continue pressioni e minacce.”
“Si era detto di resistere.” Fissandoli Pars. “Non si può fuggire come conigli davanti ai loro soprusi.”
“Cosa possiamo fare?”
“Resistere!” Rispose Pars. “Non possono cacciarci dalla nostra contrada!”
Nell'altra stanza, intanto, Melicha leggeva una favola a Marcus per farlo dormire.
Ma potevano udire quei discorsi.
Ad un tratto arrivò Ardena e Pars lo presentò agli altri contradaioli.
“Si...” fissando il cavaliere uno di quelli “... in città parlavano di voi...”
“Allora è deciso...” mormorò Pars “... si resta!”
“E sia.” Disse un altro di quelli. “Almeno fino a quando non ci prenderanno con le armi.”
“Ci difenderemo se sarà necessario.” Deciso Pars. “Siamo in molti.”
“E con Ardena uno in più.” Osservò un altro dei presenti.
“Non si può contare su di lui.” Alzandosi un altro dei contradaioli. “E' un vigliacco.”
“Attenti a ciò che dite.” Guardandoli Pars.
“Fatti raccontare da lui cosa è accaduto oggi.”
“Già, si è lasciato coprire di insulti da Claus, il maniscalco dei Livori.”
“Ho detto io ad Ardena di non raccogliere provocazioni.” Disse Pars. “Ha dimostrato giudizio.”
Ardena si alzò ed aprì la porta.
“Perchè andate via, Ardena?” Domandò Pars.
“Così sarete liberi di parlare fra uomini...” ed uscì.
“Non ci credo!” Nell'altra stanza Marcus. “Ardena non si lascia insultare!”
“Ora dormi, Marcus...” fece Melicha “... è tardi... la favola la finiremo domani...”
Ed uscì anche lei.
Il cavaliere era fuori, nel cortile.
“Ardena...” avvicinandosi a lui Melicha “... va... va tutto bene?”
“Si, tranquilla...”
“Cosa è successo?”
“E' una lunga storia...” mormorò lui “... una lunga e vecchia storia...”
“Credo di conoscerla...”
“Davvero?”
“Si...” annuì Melicha “... vorrei mostrarvi un posto... domani, se vorrete...”
“Perchè?”
“Perchè è speciale per me...” rispose lei “... e ci vado quando mi sento sola e malinconica... verrete?”
“Si...” annuì lui.
E lei lo fissò ancora prima di ritornare in casa...


Era giunta però la notte e il libro meccanico si chiuse da sé.
“Continueremo domani, se vorrete.” Disse a Guisgard e a Talia.
“Si, sarà meglio andare a riposare...” fece il cavaliere “... e voi sarete di certo stanca, vero?” Fissando la principessa. “Non vorrete certo dormire su questo seggio.” Sorridendo il cavaliere. “O forse è così comodo da avervi fatto cadere in tentazione?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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