“A Capomazda” disse Guisgard “la gente ritiene che i dolci facciano bene allo spirito, sollecitino il buonumore e che posseggano persino proprietà afrodisiache. In pratica sono ritenuti il cibo dell'amore.” Sorrise. “Dunque” fissando Talia e facendole l'occhiolino “potrebbero far addolcire anche la vostra acida servitrice.” Rise di gusto. “Eh, l'amore e i suoi sortilegi! E spero che la tua storia” rivolgendosi ad Abecedarius “sia degna. Avanti, di cosa parla?”
“Oh, non resterete delusi.” Compiaciuto il libro. “Una storia ricca d'avventura e d'amore.”
“Da piccolo” mormorò il cavaliere “sceglievo le storie in base ai titoli... questa ne ha uno, immagino... quale?”
“Questa è la storia di Ardena e Melicha...” rispose il libro meccanico “... ma questa mensola non è una degna cattedra... puoi tenermi in mano mentre racconto la storia, Tanis?”
La marionetta annuì e prese Abecedarius dalla mensola.
E nell'attesa che il libro trovasse una giusta posizione fra le mani di Tanis, Guisgard si chinò davanti al seggio di Talia.
“Avete detto” fissando la principessa “che questi dolci a Sygma hanno un altro nome... quale?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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