Giunsi di fronte a quella stanza quasi senza rendermene conto...
continuavo a pensare alle parole di Guisgard...
quelle parole che avevano richiamato alla mia mente quel ricordo lontano e doloroso...
la memoria di un’infanzia felice e piena di sogni...
sogni ormai sopiti e repressi da così tanto tempo che credevo di averne perduto memoria ormai...
ed invece lui aveva saputo risvegliarli...
aveva saputo mettermi in difficoltà...
ero stata in difficoltà, forse per la prima volta dopo non sapevo più quanto tempo.
Fu la voce di Marijeta a riscuotermi...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“Altezza...” all'improvviso Marijeta nel vedere Talia davanti alla sua camera “... il vostro camino è acceso... così troverete la stanza calda...”
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“Grazie...” mormorai distrattamente, entrando e chiudendomi subito la porta alle spalle.
Nelle stanza erano state accese tutte le candele... lentamente feci il giro e le spensi una ad una, finché non fu solo la fiamma crepitante del camino a rischiarare l’ambiente con la sua luce mutevole...
e, proprio a quella luce ballerina, mi avvicinai all’alto specchio che troneggiava accanto al letto e rimasi a fissare la mia immagine riflessa...
osservai a lungo quella immagine, scoprendomi via via sempre più intenta a cercare in quella figura impettita e rigida l’ombra della bambina spensierata e felice che ero stata...
osservai gli occhi vagamente tristi e le labbra prive di sorriso...
osservai i capelli, acconciati con fin troppa cura...
ed infine il mio sguardo scese fino a terra, a cercare quell’ombra che sapevo non esserci più.
Esitai a quel pensiero...
la mia ombra...
dov’era finita la mia ombra?
Possibile che...
quelle antiche storie...
quelle leggende di cui il maestro mi aveva parlato da piccola...
era possibile che...
Distrattamente arretrai, allontanandomi dallo specchio, e mi lasciai scivolare sul letto...
e rimasi così, a fissare il soffitto nella semioscurità, con le ombre che si rincorrevano alla luce mutevole del camino...
pensando a mille e più cose...
finché, infine, il sonno non ebbe il sopravvento su di me ed io mi addormentai.
E sognai Sygma e Sant’Agata... sognai mio padre ed il maestro George... sognai giorni lontani e felici, e poi sognai giorni di guerra... sognai l’Arciduca e l’Arconte che combattevano ed io che venivo ferita... e poi sognai Guisgard, le sue parole, i suoi occhi... sognai Guisgard a lungo...