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Vecchio 09-04-2013, 12.40.15   #815
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
"...Ma sentilo..." Dissi ridendo, abbandonandomi a quell'abbraccio e a quel bacio così dolce e appassionato.
Poco dopo, in compagnia di Densesu, raggiungemmo la biblioteca e Mamyon si accomiatò per andare al palazzo, in cerca degli altri cavalieri.
Io e il fido scudiero entrammo nella grande biblioteca.
La mia meraviglia cresceva ad ogni passo. Camminavo con la testa all'insù, senza guardare dove mettevo i piedi e rischiando di inciampare due o tre volte.
Volumi di immenso valore, di ogni genere e fattura, erano sistemati in ampi scaffali.
Mi avvicinai alla donna descritta da Mamyon e mi feci indicare il settore dove si trovavano i libri che stavo cercando.
Iniziai così a vagare per gli scaffali, sfiorando delicatamente il dorso di codici di ogni tipo e valore.
Per un momento, dimenticai cosa stavo cercando, immersa com'ero in quel profumo di sapere.
Poi, la vista del libro che mi era stato prezioso alleato, mi destò dai miei vaneggiamenti.
Lo presi delicatamente dallo scaffale e tolsi con un cenno della mano la polvere che vi si era depositata.
Completai la mia ricerca con un erbario e un volume miniato della Cronica Nolhiana, memore della chiacchierata con gli studenti.
Mi avvicinai, con il mio pesante carico, verso un grande tavolo, illuminato da una luminosa candela.
"...Beh, cominciamo così.." Dissi sorridendo.
Feci cenno a Densesu di avvicinarsi e mi sedetti di fronte ai libri.
Dovevo fare con ordine.
L'erbario poteva decisamente aspettare.
Guardai il volume della Cronaca Nolhiana, incerta.
Cos'era prioritario? Il Fiore Azzurro o l'occhio?
"...No.." Sussurrai piano "... Il Fiore è un tesoro inestimabile per molta gente... Io devo capire cosa vogliono farci questi...".
Lasciai così da parte anche la Cronaca per concentrarmi sul grande libro rilegato finemente, che avevo sulla destra.
Sorrisi, pensando a quanto mi fosse stato utile in passato.
"...Andiamo, vecchio mio..." Sussurrai iniziando a sfogliarlo decisa
Il libro, all'apparenza, non era che una semplice raccolta araldica, commissionata da alcuni "nobili nuovi" che volevano evitare di adottare simboli poco consoni o equivoci per lo stemma del loro casato nuovo di zecca.
Risi tra me e me, pensando alle parole di mio padre su quell'argomento.

"Oh, certo.." Disse l'uomo sbuffando "..adesso lo stemma si sceglie da un libro.. E in che modo, aprendolo a caso? Come può uno stemma non avere una storia, una tradizione?" Scuotendo la testa.

Ma quelle polemiche a me non interessavano.
In quel libro, infatti, c'era molto di più.
L'uomo a cui era stato dato il compito di redigerlo non era un semplice cortigiano ma uno studioso che aveva dedicato la vita allo studio dei simboli in ogni paese e cultura conosciuta.
Dunque, erano descritte minuziosamente centinaia e centinaia di simboli o raffigurazioni iconografiche.
In seguito mi sarei dedicata all'analisi di tutte le possibili raffigurazioni del Fiore Azzurro.
In quel momento, però, stavo cercando altro.
"...ecco qui..." Dissi accarezzando la pagina con un dito "...l'occhio..".
Era incredibile vedere quanto fosse usato come simbolo, e nelle culture più diverse. Ma infondo, pensai non c'era da stupirsi che fosse così.
Guardai le splendide miniature e passai in rassegna le varie e possibili raffigurazioni.
L'occhio di Horus, decisamente, non poteva essere.
Ma nemmeno, pensai, quello raffigurante la Trinità, incastonato in un triangolo con o senza raggi.
Poi, quasi sussultai.
"...Eccolo, è proprio questo..." Bisbigliai, osservando la miniatura che raffigurava un occhio straordinariamente somigliante a quello che avevo visto in quella cripta.
Presi un profondo respiro e iniziai a leggere.
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