“I Taddei” disse Guisgard “sono probabilmente degli sciocchi, dei visionari, dei pazzi... visto che credono fermamente nei loro sogni...”
“Sembrate conoscere molto bene Capomazda e i suoi signori, cavaliere...” fissandolo Marijeta “... siete forse Capomazdese?”
“Io, signora?” Con un enigmatico sorriso Guisgard, senza fissare né la servitrice, né Talia. “Affatto... i Capomazdesi, come detto, credono ciecamente ai loro sogni... io invece non credo in niente e in nessuno...” sorseggiò del sidro “... ma ora direi di tacere con queste storia... o potrebbe guastarsi quest'ottima cena...” e prese a mangiare.
Un attimo dopo nella sala entrò Tanis con un buffo apparecchio.
“Bontà divina!” Esclamò Marijeta. “Cos'è quell'affare?”
“Ora vedrete, milady...” aprendolo Tanis.
E dal suo interno uscirono tre piccole marionette munite di strumenti musicali riprodotti perfettamente.
Qualche istante dopo la curiosa banda di marionette cominciò a suonare un variegato repertorio di melodie.
E dopo un po' Guisgard si alzò da tavola e uscì sul terrazzo, appartandosi presso il parapetto marmoreo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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