Abbassai lo sguardo e mi voltai verso la finestra, se avessi pronunciato una sola parola, sarei scoppiata a piangere.
No, non volevo versare più una lacrima. Avevo pianto abbastanza.
"..Visto?" dissi piano a Mamyon "…nemmeno l'arconte ci ascolta.. persino adesso mette in dubbio le mie parole..".
Strinsi i pugni "..Detesto non essere creduta, detesto che mi si dia della pazza visionaria.. è una cosa che non sopporto.. che mi fa imbestialire..".
Alte nuvole coprivano il sole, quella mattina d'autunno, e il silenzio del bosco era rotto soltanto dai tonfi dei sassi che, implacabili, cadevano nel lago, uno dopo l'altro.
Guardavo quella distesa d'acqua, e avrei voluto che insieme ai sassi affondassero la mia tristezza e la mia rabbia.
"..Buongiorno, Signorina Clio.. cosa ci fate fuori dal palazzo a quest'ora del mattino?" una voce gentile alle mie spalle.
"..Sono sola, Lucius.." risposi senza voltarmi.
"...Oh, che è successo?".
Il ragazzo legò il cavallo ad un albero e mi si sedette accanto, cercando di vedere l'espressione del mio viso.
"..Ehi.. Clio.. Che succede.." ripetè piano.
Scossi la testa, non riuscendo a trattenere le lacrime.
"..Indovina… Mia madre.." presi un sasso e lo buttai nel fiume con forza, e questo cadde con un tonfo sordo "..è entrata nelle mie stanze urlando.. mi ha detto che non è vero niente… che sono una bugiarda… ah, e che Dio mi punirà, ovviamente.. ma io.. ho detto la verità.. devi credermi..".
Lucius mi abbracciò in silenzio.
"…io ti credo, Clio.. non devi ascoltare quello che dice.. lo sai com'è.. non sopporta che qualcuno la pensi in maniera diversa… solo quello che dice è verità il resto è menzogna.. dai, Clio.. non piangere.. ci sono qua io adesso...".
"...che farei senza di te, amico mio.." posando la testa sulla sua spalla.
"..Dai, su.. non ho intenzione di vederti piangere.. forza, in piedi..".
Mi aiutò ad alzarmi, gentilmente.
"..Guarda..." disse poi racogliendo un sasso da terra "...devi lanciarlo così.." prese la mia mano sulla sua e lanciò il sasso lontano, facendogli fare tre rimbalzi.
Sorrisi.
"..oh, ecco qua.. un bel sorriso… non la ascoltare… nessuno ha il diritto di mettere i dubbio le tue parole...".
E, così dicendo, mi diede un altro sasso piatto e levigato.
"..Forza.. tocca a te, ora.." facendomi l'occhiolino.
Sorrisi a quel ricordo lontano.
"..Che facciamo ora?" dissi prendendo le mani del cavaliere tra le mie "...abbiamo tutta la giornata da passare insieme.… mi sembra un ottima cosa.." con un sorriso.
"..muoio di fame.. dai, andiamo a mangiare da qualche parte…" guardandolo negli occhi "..poi mi porterai in una biblioteca come ti ho chiesto? Come vedi, dovremo cavarcela da soli… anzi.. lo sai che dovrai proteggermi da lui se scoprirà quanto abbiamo deciso sul viaggio, vero?" gli sussurrai.
"..Dai, lasciamo questo posto.." continuai prendendolo per mano "...decisamente non fa per me...".
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