La sua voce...
i suoi occhi...
e poi quelle parole...
Mi colpirono, quelle parole... mi colpirono molto profondamente.
Rimasi in silenzio, fissandolo...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“Altezza, faccio chiamare sua signoria?” Avvicinandosi a lei Marijeta.
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Sbattei appena le palpebre, a quelle parole... tuttavia non distolsi gli occhi da quelli del cavaliere...
“No...” mormorai “No, Marijeta... non credo sia necessario!”
Per qualche attimo ancora non dissi altro...
ero combattuta...
indecisa tra ciò che il mio cuore sentiva giusto e ciò che la mia mente riteneva prudente...
e scrutavo gli occhi di quel cavaliere, come in cerca di risposte...
Infine abbassai gli occhi a terra... avevo deciso.
“Sir Guisgard...” iniziai a dire, la voce ora di nuovo ferma e vagamente distante “Voi siete un pazzo! Vi ho già detto una volta che la vostra condotta è pericolosa... molto pericolosa! Vi ho già detto una volta che forse fareste meglio a tenere a freno la vostra parlantina e la vostra, vagamente discutibile, ironia! Lo rammentate, mi auguro!”
Lo fissai per un istante, in silenzio...
“Tuttavia...” ripresi poi, più lentamente “Come già vi dissi quella volta, siete fortunato! Lo siete perché avete generato curiosità nella vostra regina. Ed ora... ora lo siete ancor di più, perché ella si fida di voi!”
Di nuovo tacqui per un momento...
“Non sarei qui, se non fosse stato per voi...” sussurrai poi “Se stiamo discutendo di questo, sir Guisgard, è solo e soltanto per merito vostro! Ed io non sottovaluto mai un merito... sicuramente non uno di questo genere!”
Un lungo silenzio accolse quelle mie parole...
fissavo il cavaliere e lo fissai a lungo...
poi mi voltai verso Marijeta...
“Fa preparare due borse da viaggio...” le dissi “Una per me e l’altra... sì, l’altra per te, Marijeta! Partiamo tra un’ora! Vai!”
Vidi il disappunto negli occhi della donna... e, per un istante, credetti che stesse per ribattere... invece non disse niente, si inchinò ed uscì.
“Nelle scuderie...” dissi, tornando a guardare il cavaliere “Troverete una piccola carrozza di colore scuro... è la carrozza da caccia di Sua Grazia. Sareste così cortese da farla preparare? Agli scudieri che ve ne chiederanno ragione, potete dire che la regina intende raggiungere Sygma in incognito ed in fretta...”
Lo osservai per un momento, ancora... poi sorrisi...
“Coraggio, cavaliere!” lo incalzai “O Marijeta sarà pronta con i bagagli prima di voi...”
Quando rimasi sola, tornai a guardare l’orizzonte attraverso la finestra...
un alone aranciato lo stava tingendo, incupendosi poi nel rosso del tramonto...
rimasi lì, ferma, per qualche tempo, riflettendo...
poi, lentamente, mi diressi verso la porta di accesso alla sala e la aprii...
c’erano due soldati nel corridoio, con un cenno ne chiamai uno a me...
“Ti affido un compito, soldato!” dissi, con la mia consueta voce fredda e distante “Recati da Sua Signoria, l’Arconte, e riferiscigli che sto partendo. E’ mia intenzione raggiungere Sygma, infatti, in modo da consultarmi con il mio anziano padre circa gli ultimi spiacevoli avvenimenti... e, come Sua Grazia sa, mio padre ormai non esce dalla sua dimora e si rifiuta di ricevere missive... sono dunque nella necessità di recarmi là di persona! Puoi comunque rassicurarlo che sarò di ritorno al più presto! Porto con me la mia anziana e fedele servitrice ed un cavaliere per la mia sicurezza. Per il resto, sarà più rapido viaggiare in incognito, dato che la via tra qui e Sygma è, al momento, assolutamente sicura! Vai, è tutto!”
Richiusi la porta, attraversai la stanza e uscii dalla portina laterale... diretta al cortile interno nel quale, supponevo, Marijeta e sir Guisgard dovevano già essere pronti alla partenza.