E proprio in quel momento, davanti ad Altea, lo spettacolo teatrale ebbe inizio.
Attori abbigliati con fantasiosi costumi apparirono sulla scena, simboleggiando le Stagioni, il Sole, la Luna, il Vento e le varie parti del Giorno.
“Il giorno...” disse uno degli attori “... scandisce le ore e i momenti del giovin signore... egli è l'amato nipote dell'Arciduca di Capomazda e suo zio esaudisce ogni suo capriccio... il racconto comincia al Mattino, col giovin signore che si sveglia, si lava, le serve lo vestono e poi fa colazione... poi tira di spada e con l'arco, un tutore gli legge i classici e poi giunge il Mezzogiorno, dove egli pranza, passeggia nel giardino e infine si riposa fino al Meriggio... alla Sera si prepara per uno dei tanti banchetti e trascorre la serata tra giochi e dame... e poi la Notte...”
Allora altri attori salirono sul palco, simboleggiando fantasmi e ombre.
“E la Notte porta gli spiriti notturni...” continuò l'attore “... e con essa il misterioso Pegno di Gioia...”
Ma proprio in quel momento arrivò qualcuno.
Erano i tre scudieri di Xouf, Lhar e Kosev.
Ed erano armati di bastoni.
“Basta!” Gridò uno di loro. “Fatela finita con questa lagna! Avanti, rompiamo tutto!”
E cominciarono ad accanirsi contro il palcoscenico e a malmenare gli attori.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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