Quel grido.
Quel grido di Talia tradì la sua paura, il suo orrore.
La principessa era stata raggiunta sin nel cuore del suo potere da un nemico invisibile ed inclemente.
Ed ora Talia poteva quasi guardare in faccia la morte.
Quella lama emanava sinistri bagliori e sembrava assetata del suo sangue.
L'assassino appariva muto e silenzioso, ma determinato a compiere la sua missione di morte.
Strinse ancor di più il polso di Talia, quasi a voler togliere ogni forza alla ragazza.
Sollevò allora il pugnale e lo puntò al cuore della principessa, per poi affondare con tutta la forza verso il suo petto.
E quando quel fatale colpo partì, Talia vide solo un bagliore verdastro, luminoso e fulmineo.
Poi un ringhio, come quello di un cane.
Del sangue allora schizzò sul volto della principessa.
Un attimo dopo non avvertì più quella morsa al polso e la misteriosa figura arretrò di qualche passò.
Talia si ritrovò così a terra e vide accanto a lei la mano insanguinata del suo assalitore che stringeva ancora il pugnale.
Poi qualcuno si lanciò verso l'assassino.
Brandiva la sua spada contro di lui, mentre il misterioso sicario indietreggiava sotto quegli attacchi.
Raggiunse allora una finestra, avvolse il polso mozzato nel mantello e poi, improvvisamente, saltò giù, nel vuoto.
“Maledetto...” guardando giù Guisgard “... mi è sfuggito...” si voltò allora subito verso Talia e corse da lei.
“Come state, altezza?” Chinandosi accanto a lei. “Vi ha ferito quel dannato?” Si accertò allora che la ragazza stesse bene. “Grazie al Cielo...” sussurrò poi “... non è riuscito a farvi del male...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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