Sir Guisgard si allontanò ed io rimasi ad osservare quel cielo inquieto sopra la città...
Pochi istanti dopo, tuttavia, appena prima di uscire, parlò di nuovo...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“Però...” disse prima di uscire “... ho giurato... ho giurato di difendere vostra maestà... di difendervi in ogni situazione, nella ragione o nel torto, al di là di tutto e tutti, anche a costo della vita... quanto all'Arciduca e alle sue offerte... io non ho mai avuto talento per gli affari e ho sempre nutrito una strana propensione per le cause perse...” accennò un vago sorriso “... comunque, conoscendo un po' i Capomazdesi, posso dire, altezza, che io e voi siamo entrambi sulla stessa barca... infatti loro ritengono l'amico del proprio nemico un avversario ancora peggiore... un oppositore da punire forse in maniera ancora più dura e solo perchè ha avuto il torto di allearsi con la parte sbagliata... dunque, mia signora, se davvero arrivassero fin qui, temo che i primi ad essere puniti sarebbero i vostri valenti cavalieri... e forse io per primo... i miei omaggi, altezza...” la fissò per un altro istante e poi lasciò la stanza.
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Mi voltai, lentamente, e lo osservai... il mio volto era disteso... gli occhi erano su di lui, privi di alcuna espressione... lo fissavo in silenzio...
e solo quando, un istante dopo, si voltò ed uscì, io mi lasciai sfuggire un leggero sorriso...
“I miei omaggi, milord...” mormorai tra me, mentre una strana e vaga sensazione mi pervadeva tutta.
Tornai a guardare oltre la finestra, ma quel sorriso non mi abbandonò...
e per qualche istante rimasi così, persa in quella sensazione.
Poi, di colpo, un rumore mi destò...
un rumore leggero, un fruscio...
ma non avrebbe dovuto esserci, quel rumore in quella stanza...
mi voltai di scatto e vidi quella figura...
scivolava verso di me, rapida e silenziosa...
arretrai di mezzo passo...
“Chi siete?” dissi, con la voce di nuovo dura...
nessuna risposta...
era sempre più vicino...
“Fermati, traditore!” intimai “In ginocchio!”
Ma la figura non si fermò...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
Era avvolta in un lungo mantello, col volto celato da bende.
Brandiva un pugnale intarsiato che sotto i riflessi delle candele emanava bagliori di morte.
Afferrò per un polso la ragazza e le puntò al petto quella lama assetata del suo sangue reale.
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Quella morsa sul mio polso mi parve di ferro...
ebbi paura.
E mi sfuggì un grido.