Seguii Mamyon fino al Ludus Magnus, immersa nei miei pensieri.
Quando arrivammo, poi, salutai i cavalieri con un delicato inchino.
Tuttavia, quando lo sentii raccontare ogni cosa a quegli uomini, un vago senso di terrore si impossessò di me.
Cominciai a mettere insieme i pezzi: lo strano rituale a cui avevamo assistito, gli uomini con le falci, il Fiore, lo strano dialogo nella mia stanza.
E l'idea di aver messo a repentaglio la vita del mio amico mi prese come una morsa alla gola.
Tuttavia, qualcosa attirò la mia attenzione, dietro la brandina su cui era steso un cavaliere, stava una donna.
Avrebbe dovuto versargli da bere ma indugiò più del dovuto e, per un momento, i suoi occhi incrociarono i miei.
Quello sguardo, conoscevo bene quello sguardo, un'indifferenza così finta che nasconde grande interesse.
Distolsi lo sguardo immediatamente, tornando a concentrarmi sui cavalieri.
Magari mi sbagliavo, pensai, ero sempre stata diffidente.
Ma quando la vidi uscire di soppiatto, convinta di non essere vista, il sangue iniziò a ribollirmi.
Mi avvicinai a Mamyon "..se a mezzogiorno non sarò tornata, vieni a cercarmi... Mi fido di te..." Sussurrai sfiorandogli la guancia con un bacio.
Mi avviai verso l'uscita, buttandomi sulle spalle un semplice mantello marrone chiaro che qualcuno aveva abbandonato accanto alla porta.
Il cappuccio mi copriva interamente il volto e il colore neutro contrastava con il verde del vestito.
Dapprima mi trovai disorientata, poi la vidi sgattaiolare verso il palazzo.
Forse era una follia, e mi sarei ritrovata nelle cucine a sentirla urlare che il vino era finito.
Ma decisi che valeva la pena rischiare.
La seguii dentro il palazzo, nascondendomi dietro una colonna, ero abituata a camminare senza farmi sentire, l'avevo fatto per anni, cercando di evitare le ramanzine di mia madre.
Trattenni il fiato, e la sentii chiedere di un certo maestro, il cuore iniziò a battere talmente forte che credevo volesse scoppiare.
Guardai il sole dalla finestra, mezzogiorno non era lontano, ed ero certa che lui sarebbe venuto in mio soccorso se qualcosa mi fosse andato storto.
Infondo, però, ero nel palazzo reale, non nella selva...
Da quando temevo di affrontare i pericoli da sola?
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