Continuai ad osservarlo mentre parlava... lo osservavo con una strana espressione sul volto, indecifrabile...
così come indecifrabili erano anche le molte sensazioni che si agitavano nella mia anima...
lo osservai ridere...
aveva accennato a quella notte ed io non potevo non chiedermi, non senza una vaga agitazione, quanto fosse sicuro di ciò che aveva visto e se poteva credere di essersi ingannato...
poi, inaspettatamente, un vago sorriso sfiorò anche le mie labbra, anche se fu tanto rapido che sarebbe potuto sembrare solo un miraggio...
“Voi, cavaliere...” iniziai poi a dire “Siete riuscito in un’impresa che definirei titanica... siete qui solo da qualche giorno, infatti, e siete già riuscito a guadagnarvi l’antipatia di un buon numero di persone, in questo palazzo... ma questo lo sapete già, non è vero? E d’altra parte il sentimento è reciproco in voi... non è vero?” lo scrutai, poi ripresi “Quello che non sapete, tuttavia... ebbene, quello che non sapete è che, ai miei occhi, questo potrebbe essere addirittura un pregio! Siete irriverente e vagamente arrogante... siete insolente... ma questo non mi turba affatto! Non turba me, almeno! Però ho un problema... al di là di ciò che i miei consiglieri possono dire di voi e di cui mi curo relativamente... beh, io ho la necessità, data la situazione attuale, di fidarmi di voi! Ho la necessità di sentirmi tanto sicura da mettere la mia vita nelle vostre mani, se se ne presenterà la circostanza... perciò vi chiedo, e lo faccio qui, privatamente... perché avete voluto con tanta forza partecipare a quel torneo? Perdonatemi, ma io non credo... e non penso di sbagliarmi... che voi siate il genere di cavaliere che viene a giurarmi fedeltà perché è in cerca di fama e gloria, o di onori e pubblici riconoscimenti... ma allora... perché...” ed il mio sguardo si fece intenso su di lui “Perché siete qui?”
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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