Sospirai appena a quelle parole...
“Molto bene...” mormorai, ma quasi di malavoglia all’idea di abbandonare quell’acqua tiepida.
Così, lentamente, mi alzai e presi l’ampio telo che la buona donna mi porgeva.
“Dì al capitano che lo faccia accompagnare nella mia sala delle udienze. Adesso!” dissi “Non gli farà male aspettare un po’... i saggi dicono che l’attesa sia utile agli spiriti indomiti... pare tempri lo spirito!”
Così dicendo tornai nella mia stanza ed impiegai tutto il tempo necessario a prepararmi... scelsi con cura un abito e lasciai che una delle servitrici mandatemi dall’Arconte mi aiutasse ad indossarlo, poi un’altra mi pettinò come era solita fare quasi ogni mattina...
infine, senza alcuna fretta, raggiunsi quella sala.
Due guardie ne presidiavano l’ingresso, segno quello che il cavaliere era già arrivato e che stava aspettando me, pensai... uno dei due soldati mi aprì la porta, non appena vi giunsi di fronte, per poi ad un mio piccolo gesto ritirarsi e richiudersi la porta alle spalle...
La stanza era luminosa quella mattina... la luce del sole, schermata dalle leggere tende cremisi, si infrangeva in un morbido chiarore.
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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