Un temporale innaturale s'è affacciato sull'orizzonte dei Camelot,
e tra la fitta coltre di nebbia scorgo il Traghettatore che adorna la costa,
dove s'apprestano a dispcendere e salire anime bizzarre e confuse,
che fluttuano nella futilità di un elemento distorto da elettronica visione,
e mentre vengono incitate ad immergersi nell'abisso uscuro senza fondo,
con occhi di brace esse vengono rubate al passato,
illuse di avere adornando di effimera felicità le loro case dorate,
dove serpeggiano i germogli della gramigna che riveste i loro cuori.
Ed in questa devastazione, richiudo il mio portone e rimango ad ascoltare la pioggia battente, nella speranza che si faccia giorno sulle loro coscienze, che ha reso apocrifa la nostra relazione...
Taliesin, il bardo
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
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