Cittadino di Camelot
Registrazione: 08-04-2010
Residenza: Ignota ai più
Messaggi: 2,235
|
Avanzai lentamente fino a giungere di fronte a loro, appoggiai le mani sul parapetto di marmo e guardai in basso.
Quattro cavalieri, i vincitori del torneo...
i miei occhi li scorsero ad uno ad uno, senza tuttavia soffermarsi su nessuno di loro per più di qualche momento...
li scorsi, senza che alcuna emozione trapelasse dalla mia espressione...
li scorsi notando che nei loro sguardi erano vive le sensazioni più differenti.
Poi, piano, iniziai a parlare...
“Cavalieri...” dissi, e per la prima volta la mia voce alta scivolò giù dalla Loggia e raggiunse il palco “Ognuno di voi si è iscritto ad un torneo pochi giorni fa, vi ha partecipato e ne è uscito vincitore... ognuno di voi ha dato prova del proprio valore e della propria destrezza, ha superato prove, ha sconfitto avversari... ognuno di voi si è distinto nel proprio girone! In palio, in quel torneo, veniva offerta un’onorificenza: il titolo di cavaliere di Sygma, unitamente all’incarico di vegliare sulla regina, su di me...”
La mia voce scivolò leggera, soffermandosi solo per un istante...
“Vedete, cavalieri... l’Arconte ritiene che io sia costantemente in pericolo. C’è una guerra non lontana da qui ed un Signore straniero e despota che ha lasciato le sue terre con il preciso intento di venire ad occupare le nostre... oggi quel signore preme contro i nostri confini e, mi dicono, non conosce pietà né clemenza. Ha spie ovunque, quel nemico... ha accoliti, comprati con l’oro predato durante le sue folli campagne di devastazione. Ed è da questo che il giuramento che sarete chiamati a fare vi chiederà di proteggermi... da un nemico che potrà risultare invisibile ai nostri occhi, un nemico infido e pericoloso, un nemico che ci tiene costantemente all’erta...”
Lentamente, quasi distrattamente, allora, presi a muovere qualche passo... parlando, mi scostai dall’Arconte e dal Maestro e presi a scendere la ricca scala ritorta che scendeva dalla Loggia fino al palco...
“Quando vi siete iscritti a quel torneo, cavalieri...” continuavo intanto a dire “Voi conoscevate il premio messo in palio solo per nome... conoscevate il destino cui andavate incontro, potendolo però vedere solo da lontano... ora invece, da vincitori, avete di fronte quel premio... ed è reale, tangibile, ineluttabile... ed io mi chiedo, e vi chiedo, sareste pronti ad accettarlo ed a fronteggiare, così, qualsiasi eventualità?”
Calcai su quelle ultime parole...
ero sul palco ormai, a pochi passi dai quattro...
il Maestro e l’Arconte erano ancora sulla Loggia, lontani...
il pubblico era oltre gli spalti...
ma dietro di me qualcosa si mosse.
Io seppi ciò che stava accadendo solo perché lo sapevo, altrimenti l’azione sarebbe stata tanto rapida da poterla a fatica comprendere in tempo...
cinque soldati di Sygma erano saltati giù dalla scala con le spade in pugno e si erano fatti contro i quattro cavalieri... un sesto uomo, invece, si era avvicinato a me...
colsi lo sguardo di disapprovazione del Capitano appena con la coda dell’occhio, ma non vi badai, anche perché la mia attenzione fu attratta dalla sua spada che, ubbidiente, era roteata fuori e, rilucendo alla luce del debole sole, stava sibilando ineluttabile verso di me...
Fu un attimo, una frazione di secondo infinitesimale... i miei occhi si sollevarono e, oltre quella lama, fissarono i quattro cavalieri.
__________________
** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
|