Oggi, 08 Marzo 2013
"Parlavi alla luna giocavi coi fiori
avevi l'età che non porta dolori
e il vento era un mago, la rugiada una dea,
nel bosco incantato di ogni tua idea
nel bosco incantato di ogni tua idea.
E venne l'inverno che uccide il colore
e un babbo Natale che parlava d'amore
e d'oro e d'argento splendevano i doni
ma gli occhi eran freddi e non erano buoni
ma gli occhi eran freddi e non erano buoni.
Coprì le tue spalle d'argento e di lana
di pelle e smeraldi intrecciò una collana
e mentre incantata lo stavi a guardare
dai piedi ai capelli ti volle baciare
dai piedi ai capelli ti volle baciare.
E adesso che gli altri ti chiamano dea
l'incanto è svanito da ogni tua idea
ma ancora alla luna vorresti narrare
la storia d'un fiore appassito a Natale
la storia d'un fiore appassito a Natale..."
tratto da: "Leggenda di Natale" - "Tutti morimmo a stento" - 1968 di Fabrizio de Andrè.
Sulla scia dei ricordi, mosso da una lucida e sensata voglia di tenerezza nei confronti dell'Universo Femminile, ovvero la metà sana di quel brandello di cielo rimasto a disposizione sulle nostre sciagurate cosceineze, possa giungere questa magnifca lirica di Fabrizio nel cuore di tutte quelle Donne che hanno visto calpestare i loro sogni di bambina al cospetto di ingioiellati Babbi Natale...
Tanti cari auguri...
Taliesin, il bardo