Uscimmo sulla Loggia ed i quattro cavalieri si presentarono nella piazza sottostante.
Notai che era stata smontata l’arena entro cui avevano giostrato ed era stato montato al suo posto una sorta di palco, attorniato da spalti e tribune ormai gremiti.
Sorrisi tra me al disappunto del Maestro e dell’Arconte per il ritardo del quinto cavaliere... fu un sorriso dell’anima, che non si tradusse affatto sul corpo: ogni singola parte di me rimase impassibile, distante, impenetrabile...
per un istante lanciai una rapida occhiata al Capitano delle guardie... stava alla mia sinistra, lontano... guardava fisso davanti a sé, ma ero certa che mi vedesse... così come ero certa che continuasse a dissentire rispetto a ciò che gli avevo chiesto, anche se avrebbe ubbidito.
Sollevai gli occhi al cielo... era azzurro e terso, e soltanto qualche nube quel giorno schermava la luce diretta del sole...
Mi voltai verso l’Arconte...
“Credo che sia giunta l’ora...” mormorai, restando indietro ma invitandolo con un leggero gesto della mano a farsi avanti ed a rendersi visibile ai cavalieri nella piazza “Cominciamo! Vi prego, Arconte... fate gli onori: ringraziate questi quattro cavalieri per essere qui, oggi, e dite loro ciò che saranno tenuti a fare tra pochi minuti... poi annunciatemi: intendo parlare loro prima del giuramento!”
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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