Clio cominciò a muoversi verso la direzione da dove era giunta la voce di Lucius.
Mamyon era accanto a lei, con in pugno la spada.
Ad un tratto era calato il silenzio sulla selva.
Un silenzio irreale e insopportabile.
“In un posto simile” disse Mamyon “non potrebbero resistere neanche i fantasmi...”
Poi, all'improvviso, si udirono strani rumori.
Simili a calpestii lontani.
“C'è qualcuno credo...” mormorò Mamyon, per poi prendere la mano di Clio nella sua “... e forse è molto più vicino di quanto pensiamo...”
Di nuovo quel silenzio.
Lunghi attimi di silenzio.
All'improvviso delle ombre presero forma intorno a loro.
In un attimo li circondarono.
“Chi siete?” Urlò Mamyon.
Erano immobili e li fissavano.
Poi, in un attimo, si lanciarono contro il cavaliere e la ragazza.
“State giù, Clio!” Gridò Mamyon.
Gli assalitori, avvolti in lunghi mantelli incappucciati, erano armati con affilate falci.
Mamyon cominciò a tener testa ai loro attacchi.
Riuscì a ferirne uno, senza però vederlo cadere a terra.
“Che siano spettri questi maledetti?” Urlò brandendo la sua spada.
E più respingeva i loro attacchi, più quelle ombre sembravano rispondere con ferocia.
Poi cominciò ad albeggiare.
Il cielo iniziò a tingersi di un rosato pallore, sempre più vivo e intenso.
E come dissolte dalla luce del giorno, le misteriose ombre si ritirarono nella selva circostante.
“Per tutti i diavoli...” ansimando Mamyon “... maledetti...” si voltò verso Clio che era dietro di lui “... come state, Clio? Siete ferita?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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