A quelle parole di Talia, il Maestro annuì e mostrò un lieve inchino.
La principessa allora si ritirò nei suoi appartamenti.
La notte trascorse così, tra il fruscio della pioggia sui vetri e un inquieto vento che soffiava come un lamento sul palazzo reale.
Poi giunse il giorno, che disperse le tenebre ma non quelle inquietudini che sembravano dimorare in modo perpetuo sui palazzi e le guglie di Sant'Agata di Gothia.
E verso metà mattinata Talia udì il suono delle trombe.
Era il segnale che la cerimonia di giuramento dei cavalieri vincitori stava per iniziare.
La fedele Marijeta, così, portò alcuni abiti alla sua padrona, affinchè ne scegliesse uno per la cerimonia.
Poco dopo Talia raggiunse la Sala del Trono, dove tutto era pronto per cominciare.
E nel cortile del palazzo vi erano già tre dei cinque cavalieri vincitori.
“Tutto è pronto, altezza...” disse l'Arconte Meccanico nel vedere la principessa arrivare “... tre dei cavalieri vincitori attendono nel cortile, mentre un quarto è ancora ferito nell'infermeria reale. Manca uno soltanto, ma credo sia prossimo a giungere. Appena vorrete, tutto avrà inizio.” La fissò. “Il Maestro George mi ha informato della vostra discussione avvenuta ieri sera. Siamo tutti curiosi di conoscere cosa ha deciso vostra maestà, riguardo a quel cavaliere ferito.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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