“Quell'affresco, cavaliere, è molto antico.” Disse il vecchio a Parsifal. “Vedete le varie figure umane che si accompagnano a quelle cupe e spettrali? Ebbene simboleggiano la comune umanità. Infatti vi sono servi, mercanti, artigiani, mendicanti, nobili e persino chierici. A significare che l'appartenenza ad un qualsiasi ceto sociale non basta a salvaguardaci dai mali del peccato e dalla perdizioni che ne segue. In verità” continuò “l'affresco fu realizzato per decorare una tomba. Infatti qui, dove ci troviamo ora noi due, un tempo vi era una cripta, nella quale era stata sepolta una fanciulla. Ella era figlia di un ricco borghese e purtroppo fu traviata da un'oscura setta. A nulla valsero i tentativi di suo padre per strapparla a quelle infami credenze. La fanciulla era completamente soggiogata da quelle ignobili convinzioni. Quell'uomo portò sua figlia persino davanti al vescovo, senza però sortire effetti. Era come posseduta. Purtroppo è più facile convincere un giusto di essere nell'errore, che far comprendere ad un reo di essere nel torto. Alla fine la fanciulla fu trovata morta. Violentata e seviziata. E i colpevoli non furono mai scoperti. Oggi, di quella cripta, resta solo la parete dell'affresco. Qualcuno, tempo fa, penetrò in questo luogo e portò via il corpo della fanciulla...” scosse il capo.
Poi riempì il suo bicchiere e quello di Parsifal con del vino.
“Bevete, cavaliere...” fissandolo “... bevete che talvolta è meglio dimenticare le miserie di questo mondo...” e dopo aver bevuto tornò a guardare il cavaliere “... dunque siete diretto a Sant'Agata di Gothia. Una città molto bella. E cosa vi spinge a raggiungerla, se posso domandare?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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