| 
	
		
		
		
		 
			
			Lucius restò turbato e vagamente infastidito da quelle parole di Clio. 
 Ascoltava la ragazza parlare, fissandola, senza che nessuna delle sue espressione e nessuno dei suoi sguardi gli sfuggissero. 
 Tuttavia non disse nulla. 
 Ritornarono così al castello, dove ciascuno nella sua stanza si lavò e si riposò. 
 E visto che li attendeva quell'appuntamento con Mamyon, non scesero in teatro per vedere lo spettacolo organizzato dall'Arconte Meccanico. 
 Poco dopo, infatti, lasciarono ancora il castello e raggiunsero la piazza dove era stato fissato l'incontro con il cavaliere. 
 E lo trovarono proprio lì, sdraiato su una delle panche in pietra della piazza, mentre ammirava gli alti palazzi di Sant'Agata di Gothia illuminati a festa. 
 Ma appena si accorse di loro, subito si destò e fissando Clio cominciò a sorridere. 
 Andò allora incontro ai due. 
 “Salute a voi, milady.” Disse a Clio, mostrando un lieve inchino. “E a voi, messere.” Rivolgendosi poi a Lucius. 
 Questi risposte a quel saluto solo con un impercettibile movimento del capo. 
 “Beh, a quanto pare” continuò Mamyon “abbiamo anche indovinato la sera adatta...” fissando l'aria circostante “... è vagamente umida e resa incerta da questa sottile nebbia. Insomma, l'ideale per andare in cerca di fantasmi.” Sorrise nuovamente. “O forse, solamente per trovare le tracce di messer Amore.” E fece l'occhiolino a Clio. 
 “Non credo che sia la serata adatta.” Intervenne Lucius. 
 “Oh, vi sbagliate, messere.” Fissandolo Mamyon. “Ogni sera è adatta per cercarlo.” 
 “Si, ma questa serata non ha nulla a che fare con l'amore e romanticherie varie.” 
 “Siete in errore.” Tornando a sorridere il Cavaliere. “Perchè si dia il caso che il fantasma in questione è protagonista di una leggenda che fa dell'amore il suo perno principale. Almeno stando a ciò che si narra. Ma è inutile indugiare ancora!” Esclamò. “Direi di incamminarci subito verso la selva, o vi arriveremo solo all'albeggiare...” rise “... e i fantasmi, come i sogni, hanno l'abitudine di dissolversi con l'aurora!” 
 Prese allora il suo cavallo poco distante. 
 Assieme a questo aveva legato ad un palo anche un mulo. 
 “Perdonate, messere...” guardando Lucius “... se non sono riuscito a trovare di meglio. Ma mi hanno assicurato che questo mulo è adattissimo per lunghe escursioni.” Si voltò poi verso Clio. “Naturalmente la nostra madrina verrà in sella con me, visto che quel mulo non può portare due persone.” 
 Aiutò così Clio a salire sul suo destriero e poi, seguiti da Lucius sul mulo, si diressero verso la selva.
		 
		
		
		
		
		
		
			
				__________________ 
				AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
			 
		
		
		
		
	 |