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			La zingara prese così la mano di Elisabeth e cominciò a leggere il futuro della donna. 
 “Vedo molta nebbia...” disse “... nebbia che non si scioglie al Sole... nebbia densa che avvolge e confonde... e vedo strane forze attorno a voi... forze che assumono volti umani... anzi, no... quasi... quasi bestiali... e poi ancora... vedo... vedo un viaggio... un viaggio lontano... un castello imprendibile... le cui vette svettano al di là dell'orizzonte... e vedo... vedo anche delle figure... sono fatte d'ombra... ombre che nascono lontano dalla luce... e... e... una di essa mi ha visto...” e lanciò un grido, lasciando di colpo la mano di Elisabeth. 
 “Tornate a casa, milady...” mormorò visibilmente impressionata “... tornate a casa e riposatevi... dimenticando ciò che ho detto...” 
 “Cosa avete visto?” Chiese Elina alla zingara. 
 “Nulla...” scuotendo il capo questa “... nulla... andate a casa e dimenticate questo incontro...” 
 “Ecco il vostro mezzo Taddeo...” mostrandole la moneta Elina. 
 “Non voglio niente...” fissandola la zingara “... andate a casa...” e andò via.
		 
		
		
		
		
		
		
			
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				AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
			 
		
		
		
		
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