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Vecchio 02-03-2013, 02.40.59   #280
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
L'Arconte Meccanico e il Maestro ascoltarono con attenzione ogni parola di Talia.
La sua voce era bassa, calma, come intrisa di un gelido distacco, a tratti quasi indolente.
“Si, conosciamo quel monaco, altezza...” disse il Maestro “... e il nostro stupore è giustificato dal fatto che lo credevamo morto...”
“Siete certa di volerlo ammettere al torneo, milady?” Perplesso l'Arconte. “I termini sono scaduti e non avremmo difficoltà a negargli la partecipazione...”
“Arconte...” interrompendolo George “... sua altezza si è espressa. E posso dire di condividere il suo pensiero. Qui non siamo a Capomzda e dunque la libertà è sovrana. Se quel cavaliere accetterà di giurare di essere fedele, allora sarà ammesso alla giostra.”
L'Arconte annuì e mostrò poi un lieve inchino verso Talia.
“Cavaliere...” tornando a guardare nello spiazzo “... se davvero è stato il vostro maestro ad iscrivervi al torneo, perchè vi presentate solo ora?”
“Perchè sono stato impegnato in una ricerca...” rispose il misterioso cavaliere “... una ricerca tanto lunga, quanto inaspettata...”
“E credete che a questa augusta corte interessino le vostre ricerche?”
“Beh, dovrebbero interessare” fissandolo il cavaliere “visto che è a causa di questa augusta corte che mi sono trovato impegnato in quella inattesa ricerca...”
L'Arconte lo fissò.
“Si...” continuò il cavaliere “... a causa di una penitenza sono stato costretto a cercare un tabernacolo, ma pare che in questa città ci sia una carenza cronica di chierici... e così ho dovuto girovagare un po' in giro per cercare una chiesetta aperta...”
Dal pubblico si alzò un divertito mormorio.
“Peccate di insolenza, cavaliere...” disse l'Arconte “... e questa non è una dote degna per un esponente del vostro rango.”
“Ho solo risposto alla vostra domanda, milord.”
“Sappiate, tuttavia, che sua maestà ha acconsentito riguardo alla vostra partecipazione al torneo.” Fece l'Arconte. “Purchè giuriate di servire il regno di Sygma e le sue leggi.”
“Sygma?” Ripetè il cavaliere. “Siamo a Sygma? E da quando?”
“Forse il vostro maestro ha preferito tacere riguardo a ciò.” Rispose l'Arconte. “Ma ora così stanno le cose. Sant'Agata di Gothia fa parte dei territori sygmesi.”
“Beh...” sorridendo quasi beffardo il cavaliere “... in verità io mi sono sempre ritenuto un cavaliere errante e dunque essere a Sygma, a Roma, o a Capomazda cambia poco per me.”
“Sappiate che sarete chiamato anche a giurare fedeltà ed obbedienza alla nostra regina.”
“Abbiamo anche una regina?” Stupito il cavaliere. “Pensavo di parlare già davanti alla massima autorità qui.” Sorrise ancora. “E sia, giurerò sulle vostre leggi e davanti alla vostra regina, purchè poi cominci subito il torneo. Il mio braccio è inattivo da troppo tempo e ho voglia di farlo scogliere un po'.”
“Non c'è che dire...” prendendo la parola il Maestro “... io non vi conosco, cavaliere... ma da come vi presentate, siete un degno allievo del mio caro vecchio amico Fra' Nicola...” rise.
“Davvero?” Fissandolo quel cavaliere. “Strano... eppure Fra' Nicola mi ha sempre detto di non avere amici qui a Sant'Agata di Gothia... non più almeno...” e i suoi occhi corsero rapidi attorno ai padiglioni, dove gli altri partecipanti al torneo attendevano solo di cominciare.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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