Battei le palpebre ed osservai il maestro George avvicinarsi a me...
ero confusa...
rammentavo esattamente ciò che era accaduto fino a quel momento, eppure ero pervasa da una stana sensazione al ricordo... la medesima sensazione che si prova rammentando un sogno, qualcosa del quale non si è stati né completamente attori e né completamente spettatori... qualcosa di cui non si sa definire i contorni e che non ci sappiamo spiegare...
Esitai.
Poi lentamente il mio sguardo si abbassò ad osservare quella clamide che indossavo, le mie dita sfiorarono quel ciondolo che avevo al collo, gli occhi vagarono per la vasta cripta fino a giungere sul volto sereno e tranquillo dell’uomo di fronte a me...
“Maestro...” dissi dunque “Maestro... perdonami... non capisco! Cosa è accaduto? Dove siamo? Perché sono vestita così?”
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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