Sbattei le palpebre, ansimando, tentai di calmare il respiro.
Mi portai le mani al volto e sentii la pelle liscia sotto di esse.
Chiusi gli occhi e sospirai, incapace di proferire parola.
Guardai Fornò e poi Lucius, poi ancora Fornò.
Lanciai una rapida occhiata al camminamento, e al baratro sotto di esso. Rabbrividii.
Dovevo dire qualcosa, sapevo di dover parlare, ma era come se le parole mi si fossero bloccate in gola.
Mi rialzai lentamente, cercando di pensare a quello che era successo.
Come potevo distinguere la verità dall'allucinazione?
"..io.." Dissi con un filo di voce "..andavo a fuoco..".
Non riuscivo a spiegare con parole più appropriate quello che mi era accaduto.
Guardai Fornò, e mi inchinai rispettosamente.
"..Sire, vi devo la vita... Come potrò mai ringraziarvi?" Lo guardai negli occhi e ripensai allo sguardo gelido che mi aveva rivolto nella carrozza.
Decisamente era l'ultima persona da cui mi sarei aspettata un gesto simile.
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