Lucius non rispose nulla.
Era visibilmente inquieto.
Tuttavia scosse il capo ed entrò, precedendo Clio.
“E' buio pesto...” disse tentando di muoversi in quell'oscurità “... spero non ci siano muri o cunicoli...”
Cominciarono così, anche se a fatica, a scendere alcuni gradini.
Ad un tratto i due giovani udirono qualcosa.
Erano voci sovrapposte, che intonavano strani ed inquietanti canti incomprensibili.
E una luce si vedeva in lontananza.
“Cosa sarà?” Turbato Lucius. “Proviene tutto da quella luce lontana...”
I due allora si avvicinarono, con cautela, a quel chiarore.
Era un arcosolio in muratura, dentro il quale vi era una piccola apertura che dava poi su uno stretto cunicolo sotterraneo.
E da questo arrivavano quei canti.
“Sembra di scendere attraverso delle catacombe...” mormorò Lucius.
Ma la curiosità dei due ragazzi era molto forte.
Così proseguirono, giungendo alla fine dello stretto cunicolo.
Allora si affacciarono in un'altra apertura che chiudeva quell'angusto passaggio e ai loro occhi apparve qualcosa di incredibile.
In un vasto antro sotterraneo, illuminato da decine di torce, stava avvenendo un rituale.
Diverse figure con lunghe clamidi e cappucci stavano raggruppate davanti a misteriose immagini incise nelle pareti rocciose.
E tra queste figure dominava una grande occhio che sembrava fissare tutto quello che lo circondava.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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