Altea e Vivian scesero nel giardino del castello.
L'aria umida e incerta della sera aveva reso come incantato quel posto, che sembrava attraversato da un'irreale immobilità.
Le statue che ornavano i suoi viali apparivano con i volti inquieti, sofferenti, quasi lambiti da una primordiale rassegnazione.
E attorno alle due regnava un irreale silenzio.
“Questo posto” disse Vivian “non sembra affatto fiabesco... anzi, tutt'altro...”
All'improvviso si udì nell'aria un cupo lamento che in un attimo mutò prima in una grottesca risata, poi in un pianto straziante.
“Cosa è stato?” Impaurita Vivian. “Hai sentito, Altea? L'hai sentito anche tu? Era orribile!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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