Restai colpita dalle parole del paggio, in casa mia parole come quelle erano bandite e temute.
Sorrisi, e mi voltai verso Yay "...è davvero bellissima..".
La libertà...
La mia mente si perse nei ricordi, per un momento rimasi assorta, fissando la civetta, e un giorno lontano riaffiorò come fosse passato da poche ore.
Nascosta in un angolo della grande sala immersa nella penombra, aspettavo, sapevo che prima o dopo la tempesta si sarebbe riversata su di me.
La porta si spalancò d'improvviso e mia madre si lanciò contro di me come una furia.
"..Clio.. dove sei?" urlò, fuori di sé ".. vieni subito qui.. non farmi perdere tempo...".
Chiusi gli occhi e appoggiai per un momento la testa contro il muro. Le urla si fecero più vicine e insistenti.
"...non farmi perdere la pazienza, signorina.. vieni subito fuori..".
Attesi ancora un momento, e poi mi alzai, andando incontro alla mia sorte.
".. sono qui, madre.." sostenni il suo sguardo, ferma e decisa, per quanto fosse difficile.
"..E' vero?" disse lei, con due occhi accesi dal furore "...il prete mi ha avvisato immediatamente... E' vero che hai osato affermare una cosa tanto blasfema?"
Non risposi, restai immobile a guardarla.
"..vorrei proprio sapere dove l'hai sentita una così grande eresia, come ti è venuto in mente? Oh, lo so io.. sono tutti quei libri.. c'è un solo libro che dovresti leggere, non quelle opere di autori pagani..".
Attesi un ulteriore sfuriata, ma mia madre mi fissava con due occhi che attendevano una risposta.
Ero offesa e delusa, da quando dire la propria opinione era proibito? E poi, aveva toccato i miei libri, sapevo che non amava il fatto che mi dilettassi a studiare gli antichi miti, ma io sentivo che c'era molto da imparare da quelle antiche civiltà.
"...ho detto solo quello che pensavo.." cominciai, a voce bassa "..io.."
"...quindi lo pensi davvero?" mi interruppe con la voce rotta dall'isteria "..sciagurata, ora chiederai perdono al prete e farai penitenza per i tuoi peccati.. è il demonio a spingerti a dire queste cose..".
"..Ma madre, non ho fatto del male a nessuno.. ho solo ragionato... io..." con gli occhi sgranati.
"..Basta non voglio sentire una parola di più.. E puoi dire addio ai tuoi libri blasfemi..".
Non riuscii a trattenere le lacrime "..ma.. madre.. come puoi.."
"...Basta, farai come ti dico, è chiaro?" e detto questo se ne andò lasciandomi sola tra le lacrime.
Inspirai profondamente per scacciare quel brutto ricordo, e mi voltai verso il paggio.
"..libertà voi dite? Non c'è dubbio che sia una nobile ricerca.. una volta un uomo era considerato tale solo se era libero..." sorrisi "... eppure, ci hanno insegnato a credere che la Chiesa di Roma ha vinto.. che tutti si devono piegare al suo volere... e chi non lo fa è dannato.. chi la contraddice è un eretico.. voi siete liberi da tutto questo, ora, dite? Allora la vostra città dev'essere un posto davvero incantevole..".
Sorrisi, lasciando vagare lo sguardo. Se mia madre mi avesse sentito parlare in quel modo, probabilmente non mi avrebbe più rivolto la parola.
Guardai il panorama sotto di noi e poi mi voltai, nuovamente verso il paggio, al sopraggiungere di uno strano pensiero.
"..eppure, non posso fare a meno di chiedermi.. In che cosa credete, dunque?" fissando il paggio con aria interrogativa.
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