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Vecchio 13-02-2013, 11.24.44   #24
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Sgranai gli occhi davanti al gesto del paggio. Ero rimasta così incantata dall'immagine, da non rendermi conto della ceralacca e del messaggio.
Tuttavia, quando lo aprii, il mio stupore fu ancora più forte e il cuore iniziò a battere sempre più veloce
Mi sbagliavo. Chiunque avesse scritto quel biglietto mi conosceva, mi chiamava per nome, parlava del mio manoscritto, e dei sogni. Mi chiesi di che sogni parlasse. Poteva conoscere quello premonitore di Leonard, ma non poteva certo conoscere quello che turbava tanto il mio sonno.
Ringraziai il paggio, e lo salutai con un sorriso.
Il sole era ormai alto nel cielo, e l'ora di pranzo doveva essere terribilmente vicina, mia madre non mi avrebbe mai perdonato un ritardo, tanto più che aveva detto di avere invitato ospiti importanti alla nostra tavola.
Così, mi affrettai sulla strada di casa, tenendo il bigliettino stretto tra le mani.
"..Il tempo.." sussurravo, come rapita in un sogno.
Mi chiedevo che significato avesse tutto quello. Il tempo era certo un dono prezioso, quante volte avevo sospirato di non averne a sufficenza.
Il biglietto era un invito, pensai poi sorridendo. In quel momento, pur di fuggire da casa mia, sarei andata dovunque.
Camminavo con la testa tra le nuvole ed in poco tempo giunsi davanti alla porta di casa.
Entrai, con disinvolutra, un'ancella di mia madre mi guardò torva, effettivamente non avrei dovuto essere lì.
Risposi con durezza al suo sguardo "..Avvisate mia madre che sarò pronta per il pranzo tra pochi minuti..".
Non attesi nemmeno la sua risposta, salii velocemente le scale della villa che portavano alle mie stanze, e accolsi con un sorriso Miriam, la mia ancella pià fidata, che, vedendomi arrivare si era alzata in piedi.
"..Oh, proprio te cercavo.." facendole cenno di avvicinarsi con una mano ".. vieni, preparami un bagno, per favore... voglio essere impeccabile per il pranzo..".
Aprii così la porta della mia stanza, e lasciai che Miriam preparasse tutto l'occorrente per rifocillarmi.
Io, invece, mi precipitai alla scrivania, e accarezzai dolcemente il manoscritto, senza titolo, per cui tanto mi struggevo.
"..Ciao Leonard.." sussurrai "..mille pagine.. mille significati.. il tempo..", sospirai, persa nei miei pensieri.
Mi voltai un momento, e mi resi conto che il bagno era ormai pronto.
"..Grazie, Miriam.." dissi rivolta alla mia fedele ancella ".. preparami l'abito blu.. quello in seta.. e lo zaffiro..".
Sorrisi agli occhi sgranati di lei, non era mia abitudine indossare gli abiti e i gioielli più sfarzosi.
"..devo fare bella figura.. non posso sempre essere disobbediente.. altrimenti chi la sente.. ".
Non avevo certo molto tempo, e il mio bagno durò molto poco.
Mentre indossavo il mio splendido abito blu, con le ampie maniche azzurre leggere ed eteree, mi resi conto di non conoscere l'identità degli ospiti di mia madre.
"..Sai per caso quanti siamo a pranzo? Mia madre ha insistito perchè mi facessi bella.. ma non mi ha affatto detto chi ha invitato..." Sbuffai, i pranzi di cortesia mi annoiavano almeno quanto i balli "..spero solo che finisca presto.. devo andare in biblioteca.. male che vada, fingerò un malore.." strizzando l'occhio alla mia ancella.
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