....a proposito di sconfitte Isotta dal Bianco Cuore.
Concilio di Clermont 27 novembre anno del Signore 1095:
La Crociata dei Poveri.
Giovani Viandanti, non voglio in questa sede analizzare da un punto di vista storico, geografico e religioso il primo grande scontro tra Oriente e Occidente, per quello ci hanno già pensato, fortunatamente meglio di me, esimi cultori dell'epopea delle crociate, dotti illuministi, nobili umanisti, scrittori, romanzieri senza vincitori nè vinti, ma voglio narrarvi una piccola storia nascosta proveniente dal raffinatissimo e avanzatissimo mondo arabo di quegli anni sciagurati.
Un Bardo, di ritorno da un viaggio della Prima Crociata in Terrra Santa, volle raccontare, attraverso la sua voce ed il suo strumento, una storia. Tutti i presenti attendevano la descrizione delle battaglie, delle false vittorie della croce, invece nel silenzio del salone volle cantare dell'Amore.
L'incontro tra un grande Matematico, Astrologo, Scienziato Arabo, custode di scienze ultraterrene e scienze logiche dell'intelletto, ed una fanciulla bellissima, difronte alla quale ogni sua certezza ebbe fine.
Nella rielaborazione di un mio caro amico Menestrello, spero non vi dispiaccia...
"Per ogni matematico
c'è un senso d'infinito
nel dar la caccia ai numeri
già sfuggenti di per sè
c'è un sogno pitagorico
che a me non è servito
adesso che
nel due per tre
so cosa 6 per me...
Per ogni matematico
che non si è mai pentito
d'aver sbagliato un calcolo
ch'è già grave di per sè
rimane un senso logico
che a me non è servito
adesso che
nel tre più tre
so cosa 6 per me...
Per ogni matematico
finisce l'infinito
se a confermar la regola
è l'eccezione di persè
ma resta un caso unico
che a me non è servito
adesso che
nell'io più te
so cosa 6 per me..."
tratto dall'album: "Il Dito e la Luna" (1998) - Per ogni matematico - Testo di Giorgio Faletti - Musica di Angelo Branduardi)
Taliesin, il bardo
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
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