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Vecchio 18-01-2013, 01.39.36   #1718
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Appena vista la patata mostrata da Cavaliere25, subito Becco di Ferro si catapultò in volo dall'albero maestro e si posò sulla spalla del giovane pirata.
E cominciò a mangiare la patata.
“Ehi...” disse Joao “... ci sei riuscito? Vedo che ti sta a sentire il tuo pennuto!"



Guisgard strinse a sé Talia e la baciò ancora.
Un raggio di Sole sfiorava i loro volti ed un lieve tepore si diffondeva sui loro corpi, dopo l'umidità della notte.
Uccelli sconosciuti, dal raro piumaggio, cominciarono a tubare tra la lussureggiante vegetazione che circondava quel luogo.
Il vento soffiava leggero tra le larghe palme ed il rumore del mare sembrava scandire ritmicamente lo scorrere del tempo su quell'isola dimenticata.
“Il tuo cuore” disse Guisgard a Talia “con tutti i suoi battiti è l'unico tesoro che ho sempre voluto...”
“Capitano!” Si udì all'improvviso. “Capitan Guisgard! Lady Talia! Dove siete?”
“Sembra che qualcuno ci stia cercando.” Fece Guisgard. “E ad occhio e croce, non credo siano gli spettri che custodiscono il tesoro.” Sorrise.
Allora si alzarono.
“Siamo qui!” Rispose a quelle voci Guisgard.
Poco dopo arrivarono Austus, Maras ed Emas.
E con loro vi era anche Rynos.
“Grazie al Cielo state bene.” Disse Austus.
“Ma tu che fine avevi fatto?” Rivolgendosi Guisgard a Rynos. “All'improvviso sei svanito nel nulla.”
“E' stato quel vigliacco!”
“Parli del Gufo Nero?”
“Si, quel dannato.” Annuì Rynos. “Mi ha colpito a tradimento e poi mi ha legato ad un albero.”
“L'abbiamo trovato privo di sensi.” Spiegò Austus. “Fortuna che abbiamo deciso di raggiungervi. Eravate su quest'isola da troppo tempo.”
“E il Gufo Nero?” Domandò Guisgard. “L'avete più visto?”
“E' sulla spiaggia.” Fece Rynos. “E a quest'ora starà raccontando i suoi peccati a Belzebù. Che possa marcire per sempre all'Inferno!” E sputò a terra.
“Era spacciato.” Mormorò Guisgard. “Il veleno di quello scorpione non da scampo.” Sorrise poi ai suoi. “Guardate un po' fra quelle pietre.”
E videro l'immenso tesoro di Lanzaras.
“Che io sia dannato!” Esclamò Emas. “Allora esiste!”
“Già.” Annuendo Guisgard. “Beh, direi che possiamo portarlo a bordo. Non credete? O vogliamo lasciarlo qui, così che lo spettro di Giuff possa vegliare su di esso per i prossimi secoli?” Sorrise.
E dopo un po', appena si furono ripresi, gli uomini di Guisgard portarono il forziere sulla spiaggia, per issarlo poi su una delle lance e ritornare tutti sulla Santa Rita.
E sulla spiaggia, lambito dalle onde che giungevano a morire sulla sabbia, videro il corpo senza vita di Giuff.
“E così...” fissando il cadavere Guisgard “... finisce un'alleanza nata già morta...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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