Fhael mi parlò di ciò che per lui significava amore mentre una miriade di stelle splendeva nel buio della notte e talvolta una di esse si staccava dal suo punto per percorrere velocemente la volta celeste lasciando dietro di se una scia di luce.
Potevo avvertire la magia dell'evento nell'aria, ne avvertito il profumo inebriante.
All'inizio del mio viaggio, nel lasciare la Scandinavia e con essa la schiavitù, speravo in un futuro migliore ma non ero certo arrivata a pensare di ricevere dalla vita così tanto: un uomo che mi aveva accettata come nipote e che mi aveva accolta nella sua casa riempiendomi di attenzioni ed affetto e soprattutto donandomi un magnifico destriero divenuto ormai un caro amico, ma ciò che non avevo minimamente sperato di poter avere era un uomo che mi amasse per quello che ero dentro, non dando peso al mio passato, alla mia pelle...
Quella sera non potevo che sorridere alla vita e ringraziare gli dei per essersi dimostrati così benevoli con me nel donarmi così tanto.
Naturalmente risposi di si alla splendida proposta di Fhael.
Proseguimmo i festeggiamenti sull'isola fino a notte inoltrata.
Al termine di essa un indigeno, poiché la marea era bassa e non si poteva usare la barca, ci condusse ad una grossa capanna, ci fece entrare e poi se ne andò chiudendo la porta.
L'interno non era certo quello di un palazzo ma ogni cosa era stata posizionata con un certo gusto e ordine da rendere il tutto molto gradevole.
Il piccolo ingresso portava ad una sorta di salotto sulla destra e ad una camera sulla sinistra. Stanchi per la giornata vi entrammo.
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[I][COLOR="Indigo"]Follow Your Heart But Don't Lose Your Head[/COLOR][/I]
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