“Non mi sembra una buona idea...” disse Guisgard a Talia “... posti del genere possono celare delle trappole... come le tombe dei re antichi che sono protette da trabocchetti per tenere lontani i profanatori... no, faremo così... illumineremo la crepa con una torcia...” si strappò allora un lembo di camicia e lo avvolse attorno ad una ramo secco, per poi dargli fuoco “... ecco...” e lanciò la torcia nella crepa.
Si mostrò così un piccolo antro oltre quella crepa, appena sufficiente per accogliere un uomo.
“Guarda!” Indicò Guisgard a Talia. “Si vede qualcosa! E' un forziere!”
La luce della torcia illuminava anche la tavola di legno con quell'inquietante scritta, che sembrava aleggiare come un'antica maledizione.
“Ora dobbiamo tirare fuori quel forziere, Talia!” Esclamò Guisgard.
“Sembra” all'improvviso una voce alle sue spalle “che abbia fatto prima io del diavolo!”
Guisgard si voltò di scatto e vide Giuff che avevo preso Talia, puntandole alla gola la sua pistola.
“Ma il satanasso si consolerà prendendosi l'anima della tua bella!” Continuò il Gufo Nero per poi abbandonarsi ad una sonora risata.
“Maledetto!” Ringhiò Guisgard.
“Attento!” Fissandolo Giuff. “Una mossa falsa e questa biondina andrà a fare compagnia agli spettri di quest'isola!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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