Quelle parole di Guisgard... il suo sorriso... il suo sguardo...
mi mancò il respiro a quelle parole...
e per qualche istante lo osservai, stupita...
poi a mia volta sorrisi, mentre un intenso fiotto di felicità mi pervadeva il cuore.
Un sorriso radioso!
E, senza badare più a niente altro, mi avvicinai un poco a lui, giungendo a sfiorare le sue labbra con le mie...
Ma fu solo per un istante, perché l’arrivo di Austus ci riportò troppo presto su quella nave...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“Guisgard...” raggiungendoli Austus “... siamo prossimi all'isola... ma sembra però impossibile trovare un punto di approdo... guarda anche tu...” e gli passò il cannocchiale.
“Già...” fissando l'isola col cannocchiale il corsaro “... pare manchi un punto per attraccare... l'isola infatti sembra un grosso scoglio di granito levigato dal mare...”
“Non è un'isola...” fece il vecchio Fulsin avvicinandosi ai tre “... no, non lo è... quella che vedete è solo la parte più alta ed estrema dei monti infernali...” si voltò a fissare Talia “... e noi, come Ulisse quando avvistò la montagna del Purgatorio, avendola vista abbiamo ormai il destino segnato...” e tornò a guardare l'isola con gli occhi colmi di angoscia ed orrore.
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Mi voltai ed osservai Fulsin per un momento...
“I monti infernali?” sussurrai, sorridendo appena “Oh, suvvia... non c’è niente di così terribile su quell’isola, né in queste acque! Sapete che cos’è che rende veramente pericolosa una maledizione? I preconcetti di chi l’ascolta e la tramanda, la paura, la superstizione... solo questo! E nessuno mi indurrà a credere che ci siano veramente dei morti a guardia di un tesoro... nessuno!”