Cittadino di Camelot
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Volesse il cielo che la fiaba entrasse nella vita e magari scombussolasse per un po' l'andamento regolare degli eventi predestinati.. F.Sologub
Salute, camelot. E' in mio desiderio narrarvi una storia, se mi è concesso.
E' la storia di una fanciulla e delle rose.
In verità, voglio rivelarvelo, è la mia storia.
Ma essa può appartenere a qualunque donna, per questo vorrei che apprendeste di questa fancuilla, perchè ogni donna sappia sentirsi la regina delle rose.
La mia storia, infatti, comincia così..
La fanciulla delle rose..
Chi fosse si domandavano tutti i cittadini del villaggio, alcuno conosceva il suo nome, alcuno aveva mai appreso di chi fosse la regina delle rose.
Nessuno l'aveva mai veduta, eppure tutti sapevano della sua esistenza.
Si sapeva di lei che il suo nome significasse " Il Giardino della Rosa ".
E parlavano per lei le rose..
C'era, infatti, nei pressi di una torre antica e abbandonata, un giardino, e lì s'era rifugiata la fanciulla che coltivava il roseto più bello mai conosciuto al mondo.
Chiunque passasse di lì si fermava a guardare con gli occhi dell'incanto la bellezza delle rose, ma alcuno aveva mai osato bussare al portone di quella torre che si ergeva in mezzo al giardino come una vedetta di guardia.
Tutti, però, chiunque passasse di là, aveva la facoltà di cogliere una rora, la fanciulla, infatti, che di esse si curava, aveva inciso su una sorta di tavola che, come una sentinella, custodiva l'entrata del giardino : " Cogliete una rosa, voi che di qui passate, e tenete vivo il ricordo della fanciulla delle rose.. "
La regina delle rose, allora presero a chiamarla gli abitanti di quel luogo. e si narra che fosse malata, destinata a patire in giovinezza, logorata dalla sua malattia, ma quello che la teneva in vita era la rosa bianca più pura del suo giardino.
Essa, infatti, cresceva più forte di tutte le altre rose poichè si nutriva della bellezza di tutte le le sue sorelle, e conferiva alla regina la forza per vivere, per questo dal suo cespuglio era stata colta la rosa che le dava forza, e la vita della fanciulla era legata a quella rosa che lei portava intrecciata ai suoi lunghi e morbidi capelli del colore dell'ebano attraversato dai dorati raggi di sole, come quella Pietra che simboleggia, nei vari culti religiosi, l'occhio di un Angelo e la salvezza di tutti gli uomini che hanno peccato.
Ed un cavaliere errante che aveva il cuore greve del peccato, giunse un giorno presso quel giardino di rose.
Egli, turbato ed afflitto dalle sue colpe, aveva domandato a Dio di mostrargli il suo destino.
Fu così che la sua preghiera lo condusse presso il giardino di rose, poichè Dio in pegno gli domandò di salvare la fanciulla delle rose, allietato com'era dalla bellezza di quel giardino che solo lei sapeva coltivare.
Anche il cavaliere, come chiunque passasse di lì, aveva letto l'incisione che invitava a cogliere una rosa, ma egli non la colse, si sedette solo su una roccia ed attese.. certo che avrebbe scorto colei che appellavano la regina delle rose.
Il suo fu come un desiderio espresso quando un Angelo sta passandogli accanto, un'antica leggenda, infatti, narra che la cosa che si sta pensando mentre un Angelo giunge ad ascoltare, si avveri, poichè l'Angelo manda il suo messaggio a Dio perchè i desideri degli uomini si esaudiscano quando, ascoltando e mosso a pietà, l'Angelo stesso reciti la parola Amen.
E così, l'Angelo, passato di lì, ascoltò il desiderio espresso nel cuore di quel cavaliere e rispose ad esso recitando Amen, ovvero.. così sia.
La fanciulla delle rose, infatti, sembrò apparire dinnanzi al cavaliere, come per incanto, levandosi dai cespugli più rigogliosi del giardino.
Era vestita di una vaporosa e leggera veste di lino bianco, impreziosita da un merletto che le incorniciava il lungo, esile e bianco collo, un pizzo sapientemente intrecciato che le cingeva il collo e le spalle come una miriade di petali bianchi che compongono la corolla di una rosa.
Ella stessa appariva bella come una sposa in quelle rose.
Ed ella non conosceva affato quel cavaliere, ella non conosceva uomo alcuno, ma sentì per lui di conoscerlo da sempre e di lui si fidò..
E come chi è prigioniera, infelice e rassrgnata poichè ha perduto ogni speranza, abbandonata com'era alla sua malattia, scorse negli occhi e nel cuore di quel cavaliere la sua speranza e la sua salvezza.
E sciogliendo la rosa bianca dai suoi capelli, ne fece dono al cavaliere..
" Prendi, mio signore, poichè ella crebbe per te solo.."
La fanciulla, infatti, come una rosa si lasciò cogliere dal cavaliere.
Egli l'amò su un cespuglio di rose.
La cinse con le sue mani grandi promettendo di donarle il suo amore e che di esso sarebbe guarita.La rosa che, infatti, ella gli aveva donato slegandola dai suoi capelli, sarebbe stata condotta a Dio per sciogliere un voto.
Il voto fatto dal cavaliere per pagare il suo pegno, riscattarsi dalle sue colpe e salvare la fanciulla.
E fu così che la fanciulla ed il cavaliere offrirono la rosa bianca a Dio e lei fu salva.
Il nome che la fanciulla apprese del cavaliere era..
non ha importanza..
poichè ella lo chiamò per sempre Amore.
Sapete, la natura non mi ha concesso Bellezza.
Non fui mai bella, non lo sono..
Porto la rosa intrecciata ai lunghi capelli, una rosa di un candore che incanta, è questa rosa che conferisce luce al mio viso..
un viso semplice, segnato dal tempo e dal dolore, ma il cavaliere di cui vi ho narrato ha avuto come pregio più grande, quello di farmi sentire la creatura più bella dell'Universo intero.
Appartiene a quel cavaliere la mia Bellezza.
Citazione:
Originalmente inviato da Altea
Chantal (...) facciamo con cautela perche' contengono nuovi angeli della mia collezione e io mi privero' del più bello per farvene dono poiché e' dolce e delicato come voi.
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Sono stata lontana da camelot a lungo..
La malattia mi ha reso sua prigioniera, ma quell'Angelo che con affetto mi fu donato da lady Altea, accolse la sincerità di quel gesto e promise di proteggermi.
Lo ha fatto in tutti questi mesi, e continua tutt'ora.. e non è solo, molti Angeli mi sono inviati a proteggermi.
Ed ho narrato questa storia come pegno a Dio, poichè Lui è Misericordioso e non abbandona chi Egli ama sopra ogni cosa, i figli per i quali ha sacrificato il sangue di Gesù.
Egli, lo sento, compirà quel miracolo che mi farà guarire, ma non sarà per me, quanto per quel cavaliere nato per glorificare la grandezza dell'Amore di Dio.
E, permettetemi, vorrei giungere a portare il mio saluto a tutti voi, i miei ringrziamenti a lady Altea, a me particolarmente cara, ed il mio benvenuto alle dame giunte ad arricchire di pensieri vivi questo regno, lady Clio, lady Cheyenne, lady Isotta, ladyshana.
A ciascuno che qui in camelot dimora, porto una rosa..

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